martedì 8 marzo 2016

poesie per la donna

verso l'8 marzo

poesie
sonetto Xviii *** William Shakespeare
 
Dovrò paragonarti ad un giorno estivo?
Tu sei più amabile e temperato:
cari bocci scossi da vento eversivo
e il nolo estivo presto è consumato.
 
L´occhio del cielo è spesso troppo caldo
e la sua faccia sovente s´oscura,
e il Bello al Bello non è sempre saldo,
per caso o per corso della natura.
 
Ma la tua eterna Estate mai svanirà,
né perderai la Bellezza ch´ora hai,
né la Morte di averti si vanterà
 
quando in questi versi eterni crescerai.
Finché uomo respira o con occhio vedrà,
fin lì vive Poesia che vita a te dà.
 
William Shakespeare
 

A tutte le donne, Alda Merini
 
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

Alda Merini
 

Cantico dei cantici, Bibbia
 
Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella!
Gli occhi tuoi sono colombe,
dietro il tuo velo.
Le tue chiome sono come un gregge di capre,
che scendono dal monte Gàlaad.
I tuoi denti come un gregge di pecore tosate,
che risalgono dal bagno;
tutte hanno gemelli,
nessuna di loro è senza figli.
Come nastro di porpora le tue labbra,
la tua bocca è piena di fascino;
come spicchio di melagrana è la tua tempia
dietro il tuo velo.
 
Tutta bella sei tu, amata mia,
e in te non vi è difetto.
 
Io voglio del ver la mia donna laudare, Guido Guinizzelli
Io voglio del ver la mia donna laudare
Ed assembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella diana splende e pare,
e ciò ch´è lassù bello a lei somiglio.
 
Verde river´ a lei rasembro a l´are,
tutti color di fior´, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
 
Passa per via adorna, e sì gentile
ch´abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ‘l de nostra fé se non la crede:
 
e no ‘lle po´ apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c´ha maggior vertute:
null´om po´ mal pensar fin che la vede.

Bibbia
 

Tanto gentile e tanto onesta pare, Dante Alighieri
 
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand´ella altrui saluta,
ch´ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l´ardiscon di guardare.
 
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d´umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
 
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova;
 
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d´amore,
che va dicendo a l´anima: Sospira.

Dante Alighieri
 

Nessun commento:

Posta un commento

commenta questo post

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home