domenica 4 giugno 2017

Nel giardino dell'orco


Nel giardino dell'orco

Leila Silmani




No, non sono io. È qualcun altro che soffre.
Io non potrei essere così.
Anna Achmatova
La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura. […] La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa. Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
Milan Kundera
L’insostenibile leggerezza dell’essere

"Gli uomini di Adèle sono tanti, con un nome o senza. Le relazioni pochissime, chiuse in fretta prima che facciano danni."

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