domenica 4 giugno 2017

Quanto sto bene stretto a te, con te, su di te,


Giorgio Manganelli - (lettera a Viola Papetti )


Roma, 16 settembre ’68
Carissima Viola,
 
eccomi a te per tenerti un poco di compagnia durante le tue ore madrilene. Forse non ne avrai bisogno, e da turista internazionale, guarderai con distacco questo documento che ti raggiunge da una civiltà arretrata, un neghittoso docente, un salariato coattamente sedentario. Ti infili gli anelli preziosi, un poco di ombretto, lacca – bevi whisky al mattino? Ma esiste il mattino per una femme internazionale? Oggi, lunedí, primo tuo giorno ispanico, qui a Roma grava una atmosfera da preuragano, il caldo è salito violentemente, vento, cielo basso, assenza di Viola: una catastrofe. Forse, anche se fatua turista, non ti dispiacerà sapere che tra i tuoi casigliani hai un ammiratore accanito, cui la distanza dà fuoco all’immaginazione, e l’attesa stimola il desiderio.
 
Le ultime ore passate assieme sono state calde, roventi, e hanno lasciato un segno di desiderio, di languore, di eccitazione aspra, di smania. Quanto sto bene stretto a te, con te, su di te, dentro di te: guaina, fodero, rilegatura, discesa, labirinto, adito. Mi piaci perché hai un corpo penetrabile e cedevole, un corpo che ama essere attraversato, inchiodato, dilatato, tormentato, illanguidito; e mi piace quel corpo perché è tuo, lo porti come un modo per consentire l’accesso a te, a quel fulvo calore che ora ha avuto ragione dell’inveterato gelo della tua pelle.
 
Ti scrivo e ti desidero, vorrei che ti arrivasse, che ti disturbasse gli ozi madrileni il desiderio, il puro e crudo desiderio di averti, di progettare un incontro, di fantasticare nuovi abbracci, di sentire in me e in te, il languore della saliva, del sudore, l’indulgenza e il furore delle mucose, della rosa cedevole e della rosa penetrativa. Se tu mi pensi, come spero, il tuo pensarmi ti dirà che io ti penso, e che anche desiderarti è un’arguzia, un gioco, un travestimento del pensarti. Ti penserò finché non ti sentirò, di nuovo, gemere. A presto. Ti bacio. Giorgio
 
Giorgio Manganelli

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