venerdì 31 agosto 2018

una strega

Antonio Spagnuolo
Le mani in sospensioni cercano quiete
nel tempio dell’umido tuo seno.
L’orizzonte marino ha il luccichio
di risacche, quasi un graffio allo schermo

Una strega

 
Con gli occhi fissi nel cupo sortilegio
una strega mi affascina , nel silenzio
di queste mura ormai ridotte al nudo.
Ha scomode parole nel corpo lacerato
da pensieri incompiuti , quasi incerto ,
e grida all’improvviso al mio pallore
la selvaggia disfonia dell’eternità.
Senza storia il cuscino profumato
inghiotte il tremore delle mani,
oltre ogni promessa , e l’infinito
si aggira contro il tempo , per carezze
della tua pelle delicata nell’incisione del bianco.
Un sottile giogo contorce le mie membra,
quando ritorna primavera inaspettata,
e mi perdo nelle armonie del cielo
per rincorrere il segno delle luci.
Le mani in sospensioni cercano quiete
nel tempio dell’umido tuo seno.
L’orizzonte marino ha il luccichio
di risacche, quasi un graffio allo schermo
che ripete memorie e dispetti .
Il tuo dire erano sillabe d’oro,
appuntamenti con il vortice scatenato
della gioventù .
 
Antonio Spagnuolo

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