Un sentimento caratteristico della felicità è quello della compenetrazione, della serenità. Stiamo parlando dell'atmosfera, per usare una parola tedesca, tipica della stimmung, termine con cui si intende la dimensione di armonia complessiva, che può catturare tutto e tutti. Da questo punto di vista, la solitudine non può, certamente, essere una ragione, o una causa, di felicità. Può esistere un tipo di solitudine, in cui non sussista separazione: ad esempio la solitudine dell'asceta non è una solitudine centrata sulla separazione dal mondo. L'asceta, infatti, non è colui che se ne va in ritiro per staccarsi dagli altri, bensì per trovare nella comunione con Dio anche il senso del proprio rapporto con gli altri. E quindi la dimensione della comunità, nella felicità, è senz'altro qualcosa in grado di farla crescere, che non può farla diminuire. Se c'è inimicizia, c'è sofferenza.
Salvatore Natoli
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