sabato 11 agosto 2018

internet: un “giardino recintato”, per dirla con Lovink, anziché uno spazio di condivisione libero:





Muovendoci nell’ambito di reti virtuali, crediamo di dover aderire sempre meno al nostro ruolo all’interno di comunità tradizionali....
Geert Lovink E le “abitudini consolidate” cui fa riferimento Lovink non sono difficili da immaginare. Quanti di voi controllano il cellulare in attesa che arrivi l’ascensore? O durante una lezione a scuola o all’università? Quanti di voi la sera non chiudono occhio, magari nonostante la stanchezza dopo una lunga giornata, prima di aver controllato tutti i propri profili social? Cosa sono queste, se non vere e proprie – preoccupanti – abitudini consolidate?

Lovink elabora una specie di tesi dello “sfruttamento” dei social media, evidenziando il pericoloso passaggio compiuto dalle pratiche basate sul codice html del web aperto (web 2.0) al “mi piace” e alle raccomandazioni che si manifestano all’interno di sistemi chiusi, i social media appunto. Egli teorizza la cosiddetta “economia del mi piace”, le cui conseguenze più dirette e tragiche sono l’appiattimento dei contesti sociali e la riduzione codificata delle complesse relazioni umane. Insomma, il quadro delineato è tanto tragico quanto reale.


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