venerdì 31 agosto 2018

Lussuria

Caterina Davinio

(erosmanìa nell’ultima stanza)
bagliori filamentosi per smarrirti tra i sonagli
tra argentee cromature e catene
luminescenti, cascate pendenti dal nero
velame che schiude il cuore di carne.


Eros mi scuote
Lussuria
Farai meglio a scappare veloce
come il vento che trascina le nuvole
lontano dai freddi pronostici dell’inverno!
Ma la carne ha il piacere del contatto
e lascio che nulla la respinga
che cada la notte! E il tuo tocco scavi la roccia
nell’elettrico rabbrividire dell’inevitabile
il desiderio non basta all’acqua che straripa
irresistibile amore del ferro per la calamita
e per l’amore so farmi schiavo
tra mille maschere della morte
che ride e si beffa
per sfiorare l’improbabile
certezza della carne.
Sarai qui e potrò toccarti
qui, nelle mie vesti
raso arancio e i capelli
adorni di azzurre stelle di carta
Nelle geometrie azzurre
e rosse del fuoco e dell’ombra, nell’alcova
(erosmanìa nell’ultima stanza)
bagliori filamentosi per smarrirti tra i sonagli
tra argentee cromature e catene
luminescenti, cascate pendenti dal nero
velame che schiude il cuore di carne.
 
Caterina Davinio

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