domenica 30 dicembre 2018

È, se si vuole, l’evento meraviglioso di ogni incontro amoroso:


Massimo Recalcati

Il libro mi legge


Perché? Perché quando leggo un libro o quando contemplo un quadro, come abbiamo appena visto, non mi limito ad assorbire cognitivamente il suo mondo narrativo o teorico, ma incontro qualcosa – una X, uno sguardo – che in quel libro – in quel quadro – mi legge. È un’esperienza che può coinvolgere profondamente il lettore: quando leggiamo un libro possiamo fare l’esperienza di sentirci nello stesso tempo letti dal libro che leggiamo.

Sicché impariamo qualcosa di chi siamo dal libro che leggiamo perché noi stessi in fondo siamo un libro che attende di essere letto. Anche in questo senso la lettura è un’attività dell’io che però implica sempre l’incidenza dell’inconscio: scopro attraverso il libro una parte di me di cui non avevo conoscenza; vedo attraverso il libro frammenti del mio essere che non avevo mai visto prima; oppure trovo nel libro le parole per dire quello che oscuramente vivevo e pensavo senza essere in grado di nominarlo.

È, se si vuole, l’evento meraviglioso di ogni incontro amoroso: poter essere un libro per qualcuno, farsi leggere e rileggere, diventare la superficie sulla quale si calamita lo sguardo dell’Altro, trasformare il corpo dell’amato in un libro. Essere, al tempo stesso, il lettore del libro e il libro letto.

A libro Aperto




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