venerdì 14 aprile 2017

per l’ironia con cui riescono a guardare al dolore, al tradimento, alla morte

Bolaño è uno scrittore che – non so come dirlo per non sembrare iperbolico – mi ha spesso salvato la vita.
Ossia ha fatto sì che in momenti di tristezza corrosiva, di alienazione, nella difficoltà di sentirsi affratellati a qualcuno o a qualcosa, potessi trovare invece nelle sue storie e nei suoi personaggi quello che sempre ho cercato nella letteratura: la possibilità, la perfetta possibilità di un mondo migliore di quello in cui vivo. E non perché il mondo di Bolaño sia popolato da esseri meravigliosi o anche solo moderatamente felici o visionari [...]
ma è per l’ironia con cui riescono a guardare al dolore, al tradimento, alla morte.

il desiderio che mi scatena Bolaño non è solo di leggerlo ancora e ancora (....), ma di costruire – come il personaggio de Il caso Kugelmass di Woody Allen – una macchina per entrare nei suoi libri, e poter imparare da quei personaggi questa leggerezza malinconica che è la loro piena umanità: la capacità di rimuginare sulle proprie meschinità, la spinta a peregrinare nel mondo per inseguire i propri ridicoli dubbi maniacali, il lasciarsi deragliare, il desiderio irrinunciabile di passare tanto tempo insieme. Un’educazione all’umanità, che vuol dire alla consapevolezza della solitudine, e della solitudine acuta degli artisti (...) al senso più pieno della bellezza.

CHRISTIAN RAIMO
Roberto Bolaño , il romanziere in crisi spera in un plagio link esterno

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