domenica 15 febbraio 2015

seduzione: tecnica ritmo ed ironia

Sedurre è come scrivere una bella canzone, tutto tecnica e ritmo, tecnica e ritmo. Il talento dell'ironia è una freccia supplementare che non sempre potete avere al vostro arco.
Paolo sorrentino
LEZIONE NUMERO UNO SULLA SEDUZIONE
Il ritmo
Mi rivolgo a voi, a quelli che, come me, bellissimi non lo sono mai stati. Quelli, insomma, che non è che una passa e vi muore dietro, magari non vi nota neanche e allora, è palese, resta una sola e unica arma nel vostro bagaglio, ma un'arma che può essere possente e smisurata e può smuovere le montagne: la parola.
I belli e i bellissimi possono saltare a piè pari questa lezione, non ci interessate, senza alcuna invidia eh! Però, sapete com'è, bellissimi, voi vi mettete là e quelle arrivano, non dovete fare un cazzo di niente, vi crogiolate e vi alimentate solo del vostro esser belli. Allora sì, avete i lineamenti a posto, ma non avendo avuto lanecessità di sviluppare altre doti che cosa succede? Succede che per il resto siete insignificanti ed indifferenti, non avete il senso dell'umorismo perché nella vita non vi è servito, non vi spremete il cervello per il senso della conquista e questo fa di voi delle personcine aride e silenziose. L'unica arrampicata di pensiero che riuscite a organizzare è quella demente dello sguardo finto tenebroso. Siete patetici e mi fate piangere o ridere non so. Non ci interessate. Tenebroso di che? Cazzoni. Ci sono delle eccezioni, questo lo devo dire visto che mi sto momentaneamente occupando di saggistica. È il caso del mio maestro Mimmo Repetto, che non si è mai seduto sugli allori della sua straordinaria bellezza e ha sviluppato a tutto tondo fascino e seduzione, massime argute e canzoni fantastiche. È un uomo che ha sofferto Mimmo e la sua bellezza la fa passare in secondo piano. Ma è un'eccezione.
Torniamo a noi.
Non è che basta solo saper parlare bene.
Incontrate un professore universitario, quella risma lì sa proferire, altro che,
chiacchiera in apnea, senza bombole, come in una catena di sant'Antonio che tiene in mano solo lui, insomma non passa mai la palla, come i figli unici quando giocano a pallone. Però succede che al secondo capitolo della sua conversazione la donna, dall'altro capo, per quanto interessata, potete giurarlo, non sa scegliere se morire d'angoscia o di noia. Tiene le smanie alle gambe, le muove in preda a convulsioni epilettiche, come quando sei incastrato nella sedia del cinema e danno un film che ti fa cagare fino all'inverosimile. E, in quel momento, state pur tranquilli, intelligentoni, quella donna ha un unico pensiero, questo: sapere che ore sono. Vorrebbe sbirciare il suo orologio, ma pare brutto. Allora getta l'occhio al vostro di orologio, ma in prospettiva il quadrante appare capovolto rispetto a lei e così non è facile capire che ora è, e io lo so, voi state là imbalsamati e compiaciuti, credendo che vi sta studiando le mani, origliate le premesse delle carezze, pensate che di lì a poco vi dirà che le tenete belle e lunghe, mani affusolate, sagge e pelose. Questo credete che sta per dirvi e lei, invece, snervata e straziata da questa vocina vostra lenta e patetica, ora cavernosa, ora da frodo, insomma lei agli sgoccioli, si fa coraggio e vi chiede:
"Scusa, mi diresti l'ora?".
Questo vi chiede. Voi non lo ammetterete mai perché siete froci dentro nello spirito, intelligentoni, ma è così.
Insomma tutto questo per dire varie cose, innanzitutto che non ci interessano né i belli né questi pensatori da serie C2, girone B. Cosa resta? Un po' di cose e un po' di chance. Tanto per cominciare, è meglio sparare la più grossa cazzata del millennio piuttosto che tribolare nel luogo comune. Tutto ciò che è luogo comune non va detto. Sembra una banalità, ma non lo è, visto che quando ci piace qualcuna l'emozione viaggia ad alta quota e quando l'emozione si comporta in questa guisa ecco che il cervello riesce ad elaborare solo frasi fatte. E più sparpagliate frasi fatte, più vi giudicate negativamente, più vi fate impacciati, più vi deprimete, più tallonate l'arrendevolezza, più captate il fallimento, più giustificate in malafede la vostra necessità, menzogna, di una vita in solitaria. No. Impedite a voi stessi questa spirale. No. Ora non si deve mollare. Su questo c'è da lavorare, bisogna impegnarsi. A ritmi serrati, come gli schiavi. Dobbiamo essere di caucciù. Flessibili. E tenaci, come tutti i falliti del mondo quali siamo.
Solo il belloccio può permettersi di dire: "Carino questo ristorante".
Tu dovrai dire: " 'Sto posto che ho scelto va bene per gli zingari".
"Che significa?" dice lei con leggero stupore. Lo stupore va bene, la preoccupazione di non aver capito non giova semplicemente perché lei non penserà mai di non aver capito, a questa prospettiva ne preferisce
sempre un'altra: che siete voi che non sapete quello che dite. "Significa che io e te siamo liberi come zingari, io però, per grazia di dio, ci ho una casa, oltre alla roulotte." Questo lo dovete dire sotto tono, non come se fosse la battuta del secolo. Lei sarà ancora un po' intontita, non sa che pesci prendere ed ha già un obiettivo, capire che pesci dovrà prendere con voi e forse sorriderà. Ma subito dopo, rapidi come puma, si cambia registro. Il vero segreto è quello di non darle il tempo di pensare a lungo. Perché noi non siamo belli e se la lasciamo sola a pensare lei arriverà in quattro e quattr'otto alla conclusione che non vuole stare con voi.
In linea di massima la vostra lei scende di casa con la netta convinzione che non succederà niente, anche se le piacete di partenza, lei pensa sempre che non succederà un emerito nulla. Sta a voi far crollare il muro, sta a voi cambiare la rotta della sua decisione vecchia e precostituita. Sui rapporti amorosi mi pare di capire che, di base, le donne hanno una pigrizia interna. Un imperativo che gli frulla perennemente nel cervello è una cosa del tipo: "No, non voglio, non ora, no grazie". Madri apprensive le hanno allenate come atlete olimpioniche ad organizzare sfaccettate forme di rifiuto. Hanno colonizzato i cervelli delle ragazze perché ci odiano a noi uomini esterni, strepitosi predatori del sesso spinto. È tutta una negazione, all'inizio. Un no che si trasformerà in un sì tondo e pulito e una bocca semiaperta che penderà dalla vostra prossima battuta. Ma se mi state a sentire però. Perché noi dobbiamo vincere le madri. Che non è impresa da poco. Ingombrano per sempre, le madri, fino alla morte delle loro figlie. Dobbiamo sconfiggere l'affetto apparentemente disinteressato di quelle donne macigno fatte in ghisa. Dobbiamo dargli un'altra angolazione della vita, un'altra prospettiva su cui contare, ogni santa volta. Farle affacciare al mondo, come se quello lo avessimo inventato noi. Il bluff è il motore della nostra seduzione. Ma un bluff col sapore della verosimiglianza. Niente Goldrake del cazzo e Fantastici Quattro. Non dovete farla pensare per un po'. In quel po' dovete darci dentro. Ironia con la pala. Se non avete ironia non è detto che siete fottuti. Ma niente barzellette, per dio. E non vi mettete a fare i comici proprio adesso se in tutta la vostra vita non lo siete mai stati. Solo dopo che avete sparato il cinquanta per cento dei vostri colpi le date tregua con una pausa silenziosa nella quale lei penserà che non siete niente male, ripenserà a quello che vi siete detti, magari ve ne andate a fare in culo un attimo in bagno così riflette più distesa. Ma potete andare in bagno solo se avete accocchiato una battutina come si deve o un pensierino arguto. Dicevo che se non avete ironia non è detto che siete fottuti. C'è un trucco elementare per sopperire alla mancanza di ironia, ed è il ritmo del dialogo, dovete dargli un ritmo convulso, elettrico, agitato ma non troppo, altrimenti diventa snervante, vorticoso ed insensato. Le viene l'emicrania e il suo unico desiderio è trasformarvi in un Optalidon. Ma voi non siete Tony Binarelli e non potete trasformarvi in un Optalidon. Dovete saltare di palo in frasca soffermandovi massimo per una decina di battute su ogni fatto, argomento o stronzata qualsiasi. Non più di dieci battute a meno che l'argomento non sia uno dei suoi preferiti. Inoltre le dieci battute è il massimo che potete permettervi perché delle cime di certo non lo siete. Il ritmo, si diceva. Tutti i sentimenti della vita scaturiscono da questo segreto: il ritmo delle cose. E ci vuole pochissimo per mancare l'amore, quando le cose si dispiegano troppo lente o troppo veloci.
Se parlate al rallentatore è meglio che ve ne state a casa. Siete spacciati, oppure vi toccherà una demente psicopatica prossima al ricovero, in corsia però, perché tanto stanze private non se le può permettere perché i soldi veri nella vita non li ha fatti. La lentezza della vostra conversazione è direttamente proporzionale alla sua entrata nel club delle persone che non vi vorranno mai più vedere in vita loro. Se poi cominciate al ralenti con troiate tipo "Sai cosa penso..." o "Io ritengo che al giorno d'oggi..." allora potete anche sventolare il fazzoletto bianco e guardare coi vostri occhi la vostra lei che si allontana sulla nave popolata da tutti gli uomini del mondo, tranne che da voi, unici sciocchini rimasti a terra sul molo. Sedurre è come scrivere una bella canzone, tutto tecnica e ritmo, tecnica e ritmo. Il talento dell'ironia è una freccia supplementare che non sempre potete avere al vostro arco. In questo caso ci vuole tanto ritmo. Un battito che, perlopiù, viene fornito dagli aggettivi. Spiazzanti e convincenti, iperbolici e precisi. Se sono rari e poco usati nella lingua è ancora meglio e fate più bella figura. Le donne non si seducono né con i complimenti, né con i fiori, né con gli sguardi a pesce lesso. Queste sono puttanate da cofanetto Sperlari. Tutti ne parlano, tutti le vogliono, ma nessuno se le compra queste caramelle Sperlari. Gli aggettivi seducono, i sostantivi annoiano. Questo è il grande segreto. Gli aggettivi li dovete dispensare con generosità, en passant, e a ritmo sostenuto e vedrete che andrete a letto con chiunque, a meno che non avete di fronte una lobotomizzata assoluta che non capisce neanche il suo nome. In quel caso non ne vale neanche la pena. Per voi ci vogliono donne intelligenti. Perché il sesso, in fin dei conti, è poca roba. Ve lo dico io che pure frocio non lo sono mai stato. E sedurre è tanto. Le cretine lasciatele andare coi cretini. Voi non siete belli, ecco perché non siete neanche cretini.
Insomma, a riepilogare, il ritmo dev'essere elettrico ed elettrizzante, mai convulso, mai lento come in un documentario su inutili animali che cazzeggiano nella tundra o nella steppa.
È consentito un solo rallentamento, è quando dovete dire la parolina magica, il sim sala bim del colpo finale, un colpo duro e maestoso, quando cioè le dovete dire o che la amate o che la desiderate o che vi piace assai o che ci volete andare a letto. Ma per il sim sala bim non c'è formulina magica, la frase migliore la dovete trovare voi a seconda di chi ci avete di fronte, l'importante è che lo dite bello e buono, magari stavate parlando della mozzarella di bufala e toh, rallentamento, occhiata rapida, voce un paio di toni più bassi e giù con un "Mi piaci mica poco, tu". E poi coltivare una sana speranza.
È pure superfluo che vi sottolinei che se avete davanti a voi un puttanone fenomenale non potete scegliere lo stesso colore, cioè non dovete dire robe del tipo "ti scoperei". Se fate questo passetto qua siete proprio dei dementi in saldi. La donna di fronte a voi è sempre un elastico tesissimo, voi non potete allungarlo di più.
Dovete solo ridurre la tensione, questo è il vostro compito. Quindi, al puttanone rifilate il "ti amo". Alla romanticona del secolo scorso osate pure il "ti legherei alla spalliera del mio letto, e mica ci si libera così... è ottone massiccio". Che ve lo dico a fare? Scendono di casa, sfilano lungo l'androne con gli stronzi neon, aprono il portone, vi vengono incontro e quello che vogliono dimostrare non sono. Sono l'opposto. Ci potete fare un'equazione sopra. Questa è matematica. È così. È così che vanno le faccende dei sessi opposti.
Ci ha il vestitino a fiorellini? State sicuri che non vede l'ora che la prendete per la testa e la sbattete sette otto volte contro il calcestruzzo. Si è messa i quintali di rossetto infuocato per fare la bocca a cerchio preciso alla Giotto? Allora dormite pure fra diciotto guanciali che per avere un pompino vi dovrete mettere a fare l'elemosina su un tappetino di ceci organizzato da preti sadici. A volte le cose vanno in maniera del tutto diversa e imprevedibile, ma è raro, in quel caso è possibile che vi trovate di fronte a una razza superiore. Potrebbe essere la donna della vostra vita. Tutt'altro registro. Si può pensare di lavorarla ai fianchi per giorni e giorni per sposarsi e fare figli. Ma col tempo, vi faccio vedere io se poi non ci rimanete male. Ci rimarrete malissimo, altro che. Un'ultima regoletta, se siete uno che fa un lavoro non c'è male, del tipo artistico, che ne so, cantante come me, attore, pittore, musicista, allora durante il primo incontro fatele sapere che lavoro fate ma non attaccate a entrare nello specifico della vostra attività. Questo privilegio glielo dovete far sudare. Fate i brillanti su altri temi così lei penserà, faccio un esempio cretino: "Gesù, se questo sa tutte queste cose su come si fa la parmigiana di melanzane pensa quando arriverà a parlarmi del suo ultimo spettacolo teatrale che io ho visto e in cui lui faceva la parte di Amleto e sapeva pure tutta la parte a memoria... mmm... mi devo ricordare di chiedergli come fa a ricordarsi tutto a memoria". Se pensa cose così allora è più facile che digerire la pasta cruda. E fatta! E direi che per ora la lezione number one si può dire anche conclusa. Non vi scoraggiate, su, anche voi potete sedurre, che sono quelle facce? Siate up e sorridete, ma sappiate che io già sono in lutto per i vostri sorrisi. Ora andate.
Paolo Sorrentino, Hanno tutti ragione

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