

Nell'uso del verbo phileîn, si possono distinguere in greco due sensi:
l’amare di chi cerca il contatto e l’adesione e l’amare di chi cerca l’affiancamento e la frequentazione.
Nel primo senso, un senso piuttosto fisico, il verbo phileîn significa ‘amare’, ‘abbracciare’, ‘baciare’.
Nel secondo caso, invece, si ha un un senso più frequentativo, di consuetudine e gusto, in cui l’azione espressa da phileîn corrisponde all’italiano ‘esser caro’ seguito da un infinito, significa cioè ‘amar fare’, ‘avere il desiderio o l’abitudine di dedicarsi a’
éros è fusione [...] una pulsione dirompente e irrefrenabile, in collisione con il proprio oggetto, tendente ad Uno.
philía è affiancamento [...] deve rispettare la differenza per poter essere, l’éros tende invece a superarla e talvolta ad annullarla.
[ Filosofiablog ]
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[A. Tagliapietra, Il dono del filosofo. Sul gesto originario della filosofia, Einaudi, Torino, 2009]
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Asimmetrica, al contrario, è la relazione d'intimità, perché inevitabilmente implicata con la passione o l'appassionamento. Come tale è più esposta a singolari cambiamenti e imprevedibilità.
Nella relazione di intimità si pretende di più ed è giusto. Ma l'eccesso di pretesa può richiedere più del dovuto e fa si che l'uno o l'altro si ritrovino involontariamente dalla parte del torto. Perché la relazione duri bisogna ripatteggiarla.
La relazione di intimità, almeno nel suo inizio, è governata dal desiderio di per sé asimmetrico. Il desiderio, infatti, vuole l'altro e tende a tenere in poco conto quel che l'altro vuole. E nella relazione di desiderio c'è chi vuole di più e chi vuole di meno: e chi vuole di meno è esposto alla perdita in maggior grado di chi desidera di più.
.....Allora l’amore deve voltarsi alla phília, che vuol dire la capacità di prendersi l’impegno con l’altro, entrare nel suo mistero. E allora da questo punto di vista: omne animal post coitum triste, ‘ogni animale dopo il coito si intristisce’; sì, perché ha il presagio della ripetizione, inimitabile o uguale.
Si ritorna a fare l’amore con intensità maggiore di prima se c’è l’amore della phília........
......Ora non è di per sé grave, dal mio punto di vista, che gli amori si dissolvano, quello che per me è importante è che negli amori ci sia questa possibilità di curvare l’eros verso la phília e quindi di evitare questa proiezione della filosofia del disamore che è la ricerca cinica del piacere....
...Allora, l’eccesso di eros, la pratica di eros che ha come finalità il piacere, rende nel tempo sempre più incapaci di phília. Rompe i legami che ci sono, e non crea legami duraturi; ma non duraturi nel tempo illimitato, perché tutto si consuma, duraturi nel senso di un impegno con l’altro, che nel nostro linguaggio non dobbiamo neanche dire un impegno eterno; cosa c’è di eterno nella tarda modernità?. Dico semplicemente impegno, a tempo indeterminato...
Tra uomini e donne sono possibili relazioni lunghe o abbastanza durevoli se il desiderio e la passione culminano nell'amicizia. L'amicizia, a differenza delle passioni di per sé vagabonde, stabilizza l'amore: riconosce, infatti, l'altro nella sua "alterità"
e autonomia, lo sceglie lasciandolo essere nella sua libertà. Per questo non lo usa, né l'inganna, ma lo rispetta.
[Salvatore Natoli]