Povero Catullo, basta con le follie,
ciò ch'è finito, convinciti, è finito!
Un tempo brillarono per te limpidi giorni,
quando correvi dove voleva la fanciulla
da te amata come nessuna sarà mai amata.
E là, quante dolcezze nei giochi d'amore,
che tu volevi, allora, e lei non rifiutava.
Davvero brillarono per te limpidi giorni!
Ma ora non vuole piú, e tu cerca di vincerti,
e mostrati indifferente come lei,
e non seguire i suoi passi se ti fugge,
e non tormentarti piú, ma, ostinato, resisti.
Addio, fanciulla, ormai Catullo è deciso,
non tornerà a cercarti, non ti vuole per forza.
Ma tu soffrirai, se non sei desiderata.
Ti pentirai, perfida! Che vita sarà la tua?
Chi, ora, verrà da te? E per chi sarai bella?
E chi amerai? E di chi si dirà che tu sei?
Chi bacerai? A chi morderai le labbra?
Ma tu, Catullo, ostinato, resisti.
GAIO VALERIO CATULLO
trad. Salvatore Quasimodo
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