Frammenti di C.
C. era sciatto nel vestire, camminava come uno sciancato ed era perennamente distratto. All'inizio dava sempre una cattiva impressione. Uno di quelli che subito vengono classificati come stronzi. Era capace di indossare la stessa camicia per tre giorni, e qualche volta gli puzzavano i piedi. Parlava in modo volgare, alzava la voce e non salutava mai.
Al lavoro era bravo, un talento sprecato, dicevano. Di certo non curava la sua immagine, non coltivava le relazioni giuste nè si preoccupava di comportarsi in quel modo affettato e ossequioso tipico di chi è determinato a far carriera.
Nel 2009 successoro tante cose, C. passava ore con la testa per aria, a volte usciva dall'ufficio e scompariva per ore
Doveva esserci una donna nella sua vita che lo prendeva, lo inquietava e lo struggeva. O forse più di una.
Si capisce dalle lettere trovate per caso. Non si sa se queste lettere furono mai spedite, se veramente fossero delle lettere oppure solo esercizi di fantasia.>br> Ne trascriviamo qualcuna, forse ci aiuterà a capire meglio chi fosse quest'uomo.
Juan Pedroso
C. era sciatto nel vestire, camminava come uno sciancato ed era perennamente distratto. All'inizio dava sempre una cattiva impressione. Uno di quelli che subito vengono classificati come stronzi. Era capace di indossare la stessa camicia per tre giorni, e qualche volta gli puzzavano i piedi. Parlava in modo volgare, alzava la voce e non salutava mai.
Al lavoro era bravo, un talento sprecato, dicevano. Di certo non curava la sua immagine, non coltivava le relazioni giuste nè si preoccupava di comportarsi in quel modo affettato e ossequioso tipico di chi è determinato a far carriera.
Nel 2009 successoro tante cose, C. passava ore con la testa per aria, a volte usciva dall'ufficio e scompariva per ore
Doveva esserci una donna nella sua vita che lo prendeva, lo inquietava e lo struggeva. O forse più di una.
Si capisce dalle lettere trovate per caso. Non si sa se queste lettere furono mai spedite, se veramente fossero delle lettere oppure solo esercizi di fantasia.>br> Ne trascriviamo qualcuna, forse ci aiuterà a capire meglio chi fosse quest'uomo.
Juan Pedroso
***
[lettera nr 1, del 12 aprile 2009]
Cara *
come siamo sciocchi noi umani ! la nostra presunzione ci rende ciechi e ingiusti e cattivi.
Ti ho sempre giudicata male,
ho sempre pensato che dietro al tuo cinismo,
si celasse una donna arida e senza cuore
tutta concentrata a soddisfare i suoi bisogni e i suoi interessi
mi trattavi con durezza e volte mi umiliavi
e decidevi sempre tutto
e se non filavo dritto mi mettevi subito in riga
ricordo ancora l'incanto dei primi giorni
ricordo il primo bacio, ricordo i brividi che sentivo
quando mi sfioravi con le tue mani
ricordo le passeggiate
ricordo il senso di vuoto e di tristezza che mi prendeva
durante i fine settimana
il desiderio di fuggire via con te e abbandonare tutto
ricordo le tue lacrime in auto, ricordi ?
eri tanto innamorata e avevi paura
ti sentivi vulnerabile e non potevi accettarlo.
poi niente piu' lacrime, hai ripreso il controllo
stabilito regole... oh dio sembravi un sergente
amore mio
volevi essere desiderata, volevi essere cercata
e volevi tanti regali
che rabbia mi facevi ! a volte ti odiavo e covavo
sentimenti di vendetta
volevo fartela pagare,
ma non potevo fare a meno di te,
ti penso sempre, ti penso sempre, ti dicevo
e ti pensavo rimuginando, ma non riuscivo a fare a meno di te
cosi' per rabbia e stupidamente ti tradivo, oh dio mio!
quante volte ti ho tradita amore mio!
e piu' ti amavo piu' ti tradivo,
come un bambino ti tradivo
Eppure tu mi hai insegnato tutto amore mio,
che rabbia mi facevi !
sembravi gelida
preoccupata solo di tenere tutto sotto controllo
e invece mi hai insegnato a godere di una carezza
a trattenere il respiro solo per il tuo sguardo
e impazzire e tremare appena mi toccavi
eri lenta e pignola
come quando sceglievi i vini e li pregustavi prima
e li degustavi dopo
eppure conoscevi ogni segreto del mio piacere
sapevi quando, sapevi dove, sapevi come...
oh dio mio eri cosi' esplosiva !
mi hai insegnato a conoscere il mio corpo
mi hai insegnato a fare l'amore
e sapevi lasciarti andare al momento giusto
e nei posti piu' impensati
tu mi hai insegnato che non e'
la ricerca delle cose estreme che ti puo'
dare quella sensazione di estasi
che si prova in quegli attimi infiniti
che sembrano fermare il tempo,
tu mi hai insegnato che la ricerca morbosa
del piacere attraverso l'uso spregiudicato e sfrenato
delle pratiche piu 'estreme
annoia
e bisogna sempre aumentare la dose come una droga,
in una stanca e perversa rincorsa senza fine..
solo dentro una cornice di regole definite
si puo' esaltare la fantasia e l'immaginazione
in modo profondo
io ti desidero ma non voglio divorarti ne' consumarti
io voglio godere di te, entrare nel tuo mistero
ma accoglierti e lasciare che tu mi accolga
perche' l'amore e' un reciproco darsi e non un reciproco possedersi
perche' nel reciproco possesso c'e' un consumo che lascia piu' fame di prima
C.
[lettera nr 1, del 12 aprile 2009]
come siamo sciocchi noi umani ! la nostra presunzione ci rende ciechi e ingiusti e cattivi.
Ti ho sempre giudicata male,
ho sempre pensato che dietro al tuo cinismo,
si celasse una donna arida e senza cuore
tutta concentrata a soddisfare i suoi bisogni e i suoi interessi
mi trattavi con durezza e volte mi umiliavi
e decidevi sempre tutto
e se non filavo dritto mi mettevi subito in riga
ricordo ancora l'incanto dei primi giorni
ricordo il primo bacio, ricordo i brividi che sentivo
quando mi sfioravi con le tue mani
ricordo le passeggiate
ricordo il senso di vuoto e di tristezza che mi prendeva
durante i fine settimana
il desiderio di fuggire via con te e abbandonare tutto
ricordo le tue lacrime in auto, ricordi ?
eri tanto innamorata e avevi paura
ti sentivi vulnerabile e non potevi accettarlo.
poi niente piu' lacrime, hai ripreso il controllo
stabilito regole... oh dio sembravi un sergente
amore mio
volevi essere desiderata, volevi essere cercata
e volevi tanti regali
che rabbia mi facevi ! a volte ti odiavo e covavo
sentimenti di vendetta
volevo fartela pagare,
ma non potevo fare a meno di te,
ti penso sempre, ti penso sempre, ti dicevo
e ti pensavo rimuginando, ma non riuscivo a fare a meno di te
cosi' per rabbia e stupidamente ti tradivo, oh dio mio!
quante volte ti ho tradita amore mio!
e piu' ti amavo piu' ti tradivo,
come un bambino ti tradivo
Eppure tu mi hai insegnato tutto amore mio,
che rabbia mi facevi !
sembravi gelida
preoccupata solo di tenere tutto sotto controllo
e invece mi hai insegnato a godere di una carezza
a trattenere il respiro solo per il tuo sguardo
e impazzire e tremare appena mi toccavi
eri lenta e pignola
come quando sceglievi i vini e li pregustavi prima
e li degustavi dopo
eppure conoscevi ogni segreto del mio piacere
sapevi quando, sapevi dove, sapevi come...
oh dio mio eri cosi' esplosiva !
mi hai insegnato a conoscere il mio corpo
mi hai insegnato a fare l'amore
e sapevi lasciarti andare al momento giusto
e nei posti piu' impensati
tu mi hai insegnato che non e'
la ricerca delle cose estreme che ti puo'
dare quella sensazione di estasi
che si prova in quegli attimi infiniti
che sembrano fermare il tempo,
tu mi hai insegnato che la ricerca morbosa
del piacere attraverso l'uso spregiudicato e sfrenato
delle pratiche piu 'estreme
annoia
e bisogna sempre aumentare la dose come una droga,
in una stanca e perversa rincorsa senza fine..
solo dentro una cornice di regole definite
si puo' esaltare la fantasia e l'immaginazione
in modo profondo
io ti desidero ma non voglio divorarti ne' consumarti
io voglio godere di te, entrare nel tuo mistero
ma accoglierti e lasciare che tu mi accolga
perche' l'amore e' un reciproco darsi e non un reciproco possedersi
perche' nel reciproco possesso c'e' un consumo che lascia piu' fame di prima
C.
[lettera nr 1, del 12 aprile 2009]
La lettera si rivolge a una donna che C. sembra avere molto cuore. La ama ma parla di tradimento. E ripercorre la loro storia.
[Juan Pedroso]
[Juan Pedroso]
Nessun commento:
Posta un commento
commenta questo post