lunedì 7 marzo 2016

il miele

verso l'8 marzo

Delmira Agustini
IL MIELE
 
Cerca nel miele dei sogni
Sacra Ebrezza. Senza imbronciature
Si apre a te il dorato mare.
Voga, Simbad dei sogni!
 
Pellegrino di una fata
Attraversa climi adulatori
Porta la tua bocca addolcita
Al bacio mieloso della fata.
 
Il sublime miele! Che sfiori con le dita
Un punto la magica bocca
E si erge una diga di diamante
Tra lei e la tua dolcezza.
-Gode il fiore un momento
E... facendo attenzione alla spina.

(Delmira Agustini – Uruguay)


Delmira Agustini(1886-1914) è figura di assoluto rilievo nel panorama poetico sudamericano dei primi del '900. E' considerata a ragione il precursore della poesia femminile del suo continente. La poetessa formò parte della generazione del 1900 insieme a nomi illustri come ad esempio Julio Herrera y Reissig ma soprattutto Rubén Dario con il quale mantenne una fitta e significativa corrispondenza . La poesia della Agustini si colloca perfettamente nello scenario modernista della sua epoca e ne fa figura di spicco. La sua lirica è un miracolo di intuizione e sonnambulismo poetico che raggiunge tali profondità metafisicehe e innovazioni espressive che si pongono in pieno contrasto con la sua giovane anima femminile. Ad una lettura attenta della poesia della Agustini emerge una personalità multiple che si riflette chiaramente sul lessico che viene utilizzato di volta in volta nelle sue liriche. Si passa infatti da uno stile attento e profondo ad uno più triviale e completamente infantile. Il primo si ritrova nelle poesie dedicate a Rubén Dario, il secondo ne La Nena che scrive ai genitori. Nel suo primo libro "El libro blanco" (1907) si fa chiara ed inequivocabile la sua femminilità, la sua esaltazione lirica nonché la sua delicata sensibilità che nasconde il seme della sua sensualità mistica. In tutta la sua opera poetica è manifesta per la prima volta nella poesia in lingua spagnola, quel tratto d'eros che la pone come capofila della poesia erotica femminile latinoamericana. Per la prima volta, con un linguaggio privo di censure, la magia dell'eros si erge a sublime verso poetico. Limpido esempio di questa forma espressiva si ha nel postumo "El Rosario de Eros", dove ogni verso esprime una vitalissima passione amorosa, anche se, questa è pervasa da una sottile ombra di tristezza che si rende evidente in tutto il libro. Leggendo i versi della Agustini, il lettore si emerge in un mondo di raffinata intimità, quasi come se la poetessa ricercasse nella poesia la risposta a quel insoddisffatto desiderio d'amore e passione. In conclusione, possiamo dire che la sua traiettoria poetica consegna alla storia della letteratura, non solo latinoamericana, una scrittrice straordinaria e originale che merita di essere conosciuta.

 

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