
Ma, nel bel libro di Marco Missiroli, l’osceno non c’è: c’è l’erotismo di vario tipo (da quello masturbatorio a quello vagamente sadico di certi rapporti interpersonali con donne avute e poi rifiutate), c’è la sessualità del tutto normale dell’adolescenza, della maturità e dell’”adultità” (come l’autore chiama l’età della procreazione responsabile dei figli nel matrimonio), c’è la discussione e la descrizione degli effetti della pletora sessuale sui comportamenti e sulla formazione della mentalità di un ragazzo adolescente, poi giovane e poi adulto, c’è la descrizione – solida e compatta – del come si forma un legame d’amore tra un uomo e una donna, ma l’oscenità non c’è. In un romanzo di formazione come quello di Missiroli, lo spazio non è occupato dal sesso ma dalla sua idealizzazione come pratica liberatoria e come avventura letteraria, come frutto di una crescita che più che dalle logiche dei corpi viene fuori dall’emancipazione ottenuta attraverso i libri.
Jean Paul Enthoven
Giuseppe Panella
Missiroli, “Atti osceni in luogo privato”
leggi estratti del libro
Atti osceni in luogo privato
di Marco Missiroli.
Nessun commento:
Posta un commento
commenta questo post