giovedì 15 settembre 2016

nulla viene raccontato due volte nella stessa  forma né con le stesse parole

Javier Marias

se il racconto fosse  stato suo, lo avrebbe sbandierato ai quattro venti sin dall'inizio e  sarebbe stata una narrazione a metà strada tra il macabro e il  giocoso, il buffo e il tenebroso, la morte orrenda e la morte  ridicola, ciò che quando accade non è volgare né fine né gioioso né  triste può essere una qualunque di queste cose se viene raccontato,  il mondo dipende dai suoi relatori e anche da quelli che ascoltano il  racconto e a volte lo condizionano, io stesso non avrei osato  raccontare il mio a Ruibérriz in un modo diverso da quello che ho  usato mentre si svolgevano le prime due corse di scarsa importanza,  cioè, in tono tenebroso e giocoso, interrompendoci senza problemi per  osservare la dirittura d'arrivo con i nostri binocoli, passando dalle  gradinate al paddock e dal paddock al bar e da lì alle scommesse e di  nuovo alle gradinate,
nulla viene raccontato due volte nella stessa  forma né con le stesse parole, neppure il relatore è unico tutte le  volte, benché sia lo stesso. 
 
 Gliel'ho raccontato distrattamente e  anche esagerando un po' in modo che lo apprezzasse, gliel'ho  raccontato rapidamente, a Ruibérriz non potevo certo raccontargli un  incantamento. Così ha inizio il male


     Javier Marias
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