Questi erano i dolori miei più segreti e profondi, pensavo che non li avrei mai potuti raccontare a nessuno; erano totalmente veri, ma non erano affatto sinceri come notai imporvvisamente con stupore.
O.Pamuk - il mio nome è rosso pag. 161
Segreti, omissioni e occultamenti
E' faticoso muoversi nell'ombra e spiare senza essere visto o cercando di non essere scoperto, come è faticoso tenere un segreto o conservare un mistero, che fatica la clandestinità e la permanente coscienza di come non tutti i nostri congiunti possano avere uguali conoscenze, a un amico si nasconde una cosa e a un altro un'altra diversa da quella che è nota al primo, si inventano per una donna storie complesse che poi bisogna ricordare per sempre nei dettagli come se si fossero vissute, con il rischio di farsi scoprire più tardi, e a un'altra donna più nuova si racconta la verità su tutto tranne su quelle cose innocue che ci provocano vergogna di noi stessi: che siamo capaci di passare ore guardando alla televisione partite di calcio o degradanti concorsi, che leggiamo fumetti mentre ormai siamo adulti o che ci getteremmo in terra per giocare a rimbalzino se solo avessimo con chi farlo, che andiamo matti per il gioco d'azzardo o ci piace un'attrice che ammettiamo essere odiosa e perfino offensiva, che abbiamo un carattere tremendo e fumiamo appena svegli e che fantastichiamo di una certa pratica sessuale che si considera aberrante e che non osiamo proporle.
Non sempre si occulta per il proprio interesse o per paura o per aver commesso una vera mancanza, non sempre per difendersi, molte lo si fa per non dare un dispiacere o non guastare la festa e per non arrecare danno, altre volte per puro civismo, non e' buona educazione nè da persona civile farsi conoscere del tutto, figurarsi mostrare le manie e i vizi; a volte sono le origini cioò che si tace o si falsifica (...) la gente nasconde i genitori e i nonni e i fratelli, i mariti o le mogli e a volte perfino i figli più somiglianti o legati al coniuge, passa sotto silenzio alcune fasi della propria vita, rifugge dalla gioventù o dall'infanzia o dall'età matura, in ogni biografia c'è un episodio oltraggioso o desolato o sinistro, qualcosa o molto - o è tutto - che per gli altri è meglio che non esista, per se stessi è meglio dissimularlo
Ci vergogniamo di troppe cose, del nostro aspetto e delle nostre convinzioni passate, della nostra ingenuitaà e della nostra ignoranza, della sottimissione o dell'orgoglio che abbiamo dimostrato una volta, della transigenza e della intransigenza, di tante cose proposte e dette senza convinzione, di esserci innamorati di chi ci siamo innamorati e di essere stati amici di chi lo siamo stati, le vite sono spesso tradimento e negazione continui di ciò che vi è stato prima, si sconvolge e si deforma tutto man mano che passa il tempo, e tuttavia continuiamo a essere coscienti, per quanto vogliamo ingannare noi stessi, che teniamo dei segreti e racchiudiamo in noi dei misteri, anche se la maggior parte di questi sono banali.
Com'è faticoso muoversi sempre nell'ombra o è anche più difficile nella penombra mai uniforme né uguale a se stessa, con ogni persona sono alcune le zone illuminate e altre quelle tenebrose, cambiando a seconda della conoscenza e dei giorni e degli interlocutori e delle ambizioni, e ci diciamo costantemente: «Non sono più quello che ero, ho voltato le spalle al mio vecchio io».
le vite sono spesso tradimento e negazione continui di ciò che vi è stato prima, si sconvolge e si deforma tutto man mano che passa il tempo, e tuttavia continuiamo a essere coscienti, per quanto vogliamo ingannare noi stessi, che teniamo dei segreti e racchiudiamo in noi dei misteri, anche se la maggior parte di questi sono banali...
...con ogni persona sono alcune le zone illuminate e altre quelle tenebrose, cambiando a seconda della conoscenza e dei giorni e degli interlocutori e delle ambizioni, e ci diciamo costantemente:"non sono più quello che ero, ho voltato le spalle al mio vecchio io".
Javier Marias - domani nella battaglia pensa a me
(Javier marias e Orhan Pamuk)
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