

La carità è paziente, dice Paolo, quello di Tarso: tutto scusa e tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. Ma un bel giorno ti accorgi che non tutto è sdoganabile, che l’altro ha dei doveri: di rispetto, o almeno di buona educazione. E allora tronca, qualcosa sboccerà di nuovo dalle radici originarie; non sempre si può andare di uncinetto, pregare, accarezzare, cavare, insomma, il sangue da una rapa.
È il momento più istruttivo, quello in cui la persona si assume la responsabilità delle sue azioni. Vuole? Non vuole? Tu, comunque, glielo hai detto, ti sei preso la briga di stornare, dall’umanità, l’ennesimo calcio sulla faccia.
Fabrizio Centofanti [short stories]
La poesia e lo spirito -> short stories

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