Se esaminiamo l’ambiguità da un punto di vista psicologico, se ne possono distinguere due tipi. Il primo può essere considerato "normale", è infatti semplicemente uno stile cinico che nasce dalla necessità di mantenere un potere (politico o economico, di leadership, legato alla bellezza, all’intelligenza, al sex appeal etc..) nel contesto di una determinata relazione.
Il secondo, al contrario, appare meno comprensibile, talora incongruo rispetto ad un contesto, perché nasce dalla necessità soggettiva, per chi lo attua, di difendersi dalla percezione di una mancanza di potere legata a qualche difetto personale, di coprire cioè uno stato di bisogno, impotenza o inadeguatezza segreto, non ammesso e comunque non svelabile.
Riccardo Dalla Luche e Simone Bertacca,
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