Jonathan Safran Foer
"Eccomi"
Una volta Julia si era comprata della lingerie. Aveva posato il palmo sulla pila morbida, non perché le interessasse ma perché, come sua madre, non riusciva a controllare l’impulso di toccare la merce nei negozi. Aveva prelevato cinquecento dollari dal bancomat perché l’acquisto non comparisse sul conto della carta di credito.
Avrebbe voluto condividere l’acquisto con Jacob e aveva fatto del suo meglio per trovare o creare l’occasione giusta.
Una sera, dopo che i bambini erano andati a dormire, si era messa la culotte. Avrebbe voluto scendere le scale, tappare la penna di Jacob e comunicargli, senza dire una parola: Guarda come sono. Ma non ci era riuscita. Esattamente come non riusciva a convincersi a indossarla prima di andare a letto per paura che lui non la notasse. Esattamente come non riusciva neppure a lasciarla sul letto in modo che lui la vedesse e le chiedesse qualcosa. Esattamente come non riusciva a restituirla.
Jonathan Safran Foer
Una sera, dopo che i bambini erano andati a dormire, si era messa la culotte. Avrebbe voluto scendere le scale, tappare la penna di Jacob e comunicargli, senza dire una parola: Guarda come sono. Ma non ci era riuscita. Esattamente come non riusciva a convincersi a indossarla prima di andare a letto per paura che lui non la notasse. Esattamente come non riusciva neppure a lasciarla sul letto in modo che lui la vedesse e le chiedesse qualcosa. Esattamente come non riusciva a restituirla.
Jonathan Safran Foer
Eccomi
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