la battaglia per rimanere umani
In tanti, non tutti, stiamo combattendo una dura battaglia. Avviene se organizzi un festival, se fai un libro, oppure semplicemente nel tuo lavoro.
La battaglia è in corso anche negli amori che cerchiamo o tentiamo di mantenere. Tutto sta avvenendo a un bivio: da una parte qualcosa che possiamo definire l’umano e dall’altra qualcosa che possiamo chiamare autismo corale.
L’autismo corale è nella sostanza un tumore di tutti. E questo è possibile per il fatto che siamo connessi e dunque le cellule infette si sono sono estese ovunque, hanno toccato le passioni intime e quelle civili. La velocità vertiginosa dei cambiamenti sta producendo una sorta di immobilità dello spirito.
Dunque, prima e principale conseguenza: niente amore, niente rivoluzione.
L’autismo corale potrebbe diventare la nostra antropologia definitiva, quella con cui ci congediamo per sempre dall’umano. Non finisce nulla: semplicemente la vita dei vivi viene sostituita dalla vita dei morti. Non è una cosa che deve accadere per forza, si può ancora lottare, ma dobbiamo capire che ogni nostra giornata trova questo bivio e dobbiamo scegliere da che parte stare, dobbiamo sapere che infuria una battaglia sotto anestesia: sta morendo il sogno e pure la ragione.
Franco Arminio
In tanti, non tutti, stiamo combattendo una dura battaglia. Avviene se organizzi un festival, se fai un libro, oppure semplicemente nel tuo lavoro.
La battaglia è in corso anche negli amori che cerchiamo o tentiamo di mantenere. Tutto sta avvenendo a un bivio: da una parte qualcosa che possiamo definire l’umano e dall’altra qualcosa che possiamo chiamare autismo corale.
L’autismo corale è nella sostanza un tumore di tutti. E questo è possibile per il fatto che siamo connessi e dunque le cellule infette si sono sono estese ovunque, hanno toccato le passioni intime e quelle civili. La velocità vertiginosa dei cambiamenti sta producendo una sorta di immobilità dello spirito.
Dunque, prima e principale conseguenza: niente amore, niente rivoluzione.
L’autismo corale potrebbe diventare la nostra antropologia definitiva, quella con cui ci congediamo per sempre dall’umano. Non finisce nulla: semplicemente la vita dei vivi viene sostituita dalla vita dei morti. Non è una cosa che deve accadere per forza, si può ancora lottare, ma dobbiamo capire che ogni nostra giornata trova questo bivio e dobbiamo scegliere da che parte stare, dobbiamo sapere che infuria una battaglia sotto anestesia: sta morendo il sogno e pure la ragione.
Franco Arminio
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