Valentina Colonna
Eppure questo contrario divaricare,
questo amore in proiezione mi sa di intravisto,
del più perfetto imprevisto che mi tende a domani.
questo amore in proiezione mi sa di intravisto,
del più perfetto imprevisto che mi tende a domani.
Il mio posto a sedere è l’ultimo
Il mio posto a sedere è l’ultimo
della prima carrozza in coda.
Mi hai fatto accomodare con cura,
presami in braccio col mio abito bianco
a fiori schiusi la notte perché
non soffra il vuoto nei prossimi giorni.
Da questo posto in piedi scendo
ogni chilometro passi non fatti,
finiti a uno ieri sfocato, sfinito
dalle campagne ai lati che bruciano l’estate
per scaldare il fiato all’inverno.
I binari allungano indietro,
rovesciandomi pacatamente sul bordo
da dove corrono i miei fiori al fondo,
al più profondo punto di fuga, dove
tu sei, fermo in stazione.
I nostri binari convergono là
dove non si toccano.
Eppure questo contrario divaricare,
questo amore in proiezione mi sa di intravisto,
del più perfetto imprevisto che mi tende a domani.
Valentina Colonna
della prima carrozza in coda.
Mi hai fatto accomodare con cura,
presami in braccio col mio abito bianco
a fiori schiusi la notte perché
non soffra il vuoto nei prossimi giorni.
Da questo posto in piedi scendo
ogni chilometro passi non fatti,
finiti a uno ieri sfocato, sfinito
dalle campagne ai lati che bruciano l’estate
per scaldare il fiato all’inverno.
I binari allungano indietro,
rovesciandomi pacatamente sul bordo
da dove corrono i miei fiori al fondo,
al più profondo punto di fuga, dove
tu sei, fermo in stazione.
I nostri binari convergono là
dove non si toccano.
Eppure questo contrario divaricare,
questo amore in proiezione mi sa di intravisto,
del più perfetto imprevisto che mi tende a domani.
Valentina Colonna
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