Ci sono passi molto difficili da compiere. Decisioni che devi prendere in solitudine, senza ascoltare nessuno. Nemmeno gli amici più fidati o le persone che ti sono care, nemmeno chi da sempre ti sostiene con i suoi consigli e a cui ricorri quando hai bisogno di un parere duro ma sincero, di qualcuno capace di dire solo la verità, costi quel che costi.
Scelte definitive, che non possono essere condivise. Perché ormai non puoi permetterti di fare nient’altro se non ciò che, in cuor tuo, hai già deciso. Non è contemplato cambiare idea. Non questa volta.
Ci sono scelte che restano nell’aria, nonostante tu cerchi a lungo di procrastinarle nell’assurda speranza che accada l’impossibile, un miracolo che ti riporti dentro la traiettoria che ti eri scelto e che non avresti mai voluto abbandonare. E invece accadono mille cose, ma l’appunto che ti eri segnato in agenda è rimasto di stretta attualità. Il germoglio ha gettato radici profonde, le foglie sono diventate più scure, i fiori più profumati e il frutto è lì, succoso e maturo, di un giallo brillante. Ogni giorno ti invita ad allungare la mano per tastarne la compiutezza. È così che arriva il momento in cui non puoi più rimandare. Ti alzi la mattina, ti guardi allo specchio e annunci a te stesso e al mondo con dolore e determinazione in parti uguali: «È ora!».
Allora mi sono detto che, se ero pronto a rinunciare alla mia vita, tanto valeva te la regalassi, almeno per questi ultimi anni che ti restano, prima che la malattia abbia il sopravvento. Dopo, quando tutto sarà finito, avrò l’amara soddisfazione di essere libero di fare ciò che voglio di me.
Ci sono decisioni molto dure da prendere, ma se è il cuore a guidarti nelle scelte, e non solo la testa, stai tranquillo che non avrai mai rimpianti né ripensamenti. L’importante, appunto, è capire con quale parte di te stai ragionando.
Ferzan Ozpetek -- Sei la mia vita