Ieri sera mi sono sentita come se tante ali mi accarezzassero tutta, come se le punte delle tue dita avessero bocche che baciavano la mia pelle. Gli atomi del mio corpo sono tuoi e vibrano insieme così che ci amiamo l’un l’altra. Voglio vivere ed essere forte per amarti con tutta la tenerezza che ti meriti, per darti tutto ciò che c’è di buono in me, così che tu non ti sentirai solo.
[…]
Sento che ti ho amato da sempre, da prima che tu nascessi, da prima che tu fossi concepito. A volte sento di aver partorito me stessa.
Frida Kahlo - lettere a Josep Bartolì
Lui era Josep Bartolì, un artista spagnolo fuggito dalla guerra civile e dai campi di concentramento franchisti.
Potevano non incontrarsi?
Nel 1946, Frida Kalho è a letto, a New York, tormentata da fitte lancinanti, in attesa di un’operazione alla schiena. Josep le viene portato dalla sorella Cristina, che subito dopo le presentazioni toglie il disturbo (conosce perfettamente l’effetto antalgico esercitato dal fascino maschile su quella ragazza sfortunata).
Da lì in poi, lui le fa visita ogni giorno.
Quando lei ritorna in Messico, cominciano una fitta corrispondenza, che (per motivi contingenti) decideranno di firmare con i due nuovi nomi, Mara e Sonja.
https://miltonfernandez.wordpress.com/2015/04/17/lettere-damore-allasta/
Nel 1946, Frida Kalho è a letto, a New York, tormentata da fitte lancinanti, in attesa di un’operazione alla schiena. Josep le viene portato dalla sorella Cristina, che subito dopo le presentazioni toglie il disturbo (conosce perfettamente l’effetto antalgico esercitato dal fascino maschile su quella ragazza sfortunata).
Da lì in poi, lui le fa visita ogni giorno.
Quando lei ritorna in Messico, cominciano una fitta corrispondenza, che (per motivi contingenti) decideranno di firmare con i due nuovi nomi, Mara e Sonja.
https://miltonfernandez.wordpress.com/2015/04/17/lettere-damore-allasta/