Roberto Bolaño
Quando entrai in camera accesi la luce, mi tolsi la giacca, bevvi direttamente dal rubinetto. Nel parcheggio del motel c'era ancora la sua macchina. Aprii la porta e un soffio d'aria del deserto mi colse in piena faccia. La macchina era vuota. Un po' più in là, sul bordo della strada, come chi contempla un fiume o un paesaggio extraterrestre, vidi la direttrice, con le braccia leggermente sollevate, come se stesse parlando con l'aria o recitando, o come se fosse tornata bambina e stesse giocando alle belle statuine.
Non dormii bene.All'alba venne lei stessa a prendermi.
[...]
Ricordo solo vagamente la sua figura, ferma lì, a fissare l'autobus, o forse soltanto il suo orologio da polso.
Puttane assassine ( Gómez Palacio )
Roberto Bolaño
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