domenica 4 settembre 2016

e il seme le ricoprì le labbra, le palpebre, i capelli,

Ann Owen

Jane obbedì per quanto la posizione lo permetteva, e s’inarcò senza vergogna, premendo la pancia sulle spalliere delle sedie per allargare i glutei in un osceno invito. Invito che Guy colse, infilandole un dito umido nell’ano e cominciando a muoverlo dentro di lei. La preparò per qualche attimo, poi avvicinò il pene al buchetto proibito, penetrandola con lentezza.
 
Era di nuovo pronto per lei… il suo desiderio la riempì di una felicità assurda.
 
Non si spinse fino in fondo; era sempre molto delicato quando la sodomizzava, ma i primi tempi averlo lì dietro le era risultato strano, non del tutto piacevole; ora era diverso. Adorava avere Guy dentro di sé, anche se nell’entrata sbagliata. Lui le tenne le mani sulle natiche, stringendogliele e dandole un leggero pizzicore per le sculacciate, allargandogliele e prendendo a muoversi più velocemente.
 
Lei gemette di piacere, con il viso che le andava avanti e indietro.
 
«Ti piace, Jane… ti piace la tua punizione…»
 
«Sì… oh, sì…»
 
Le portò una mano sulla vulva, toccandola con decisione. Mosse il medio su e giù. Raggiunse la perlina del suo piacere, eccitata e gonfia, mentre le spingeva il cazzo in fondo, sbattendo le palle contro le sue cosce tese. «Oh Guy, sì… sì, amore mio!…»
 
Guy la tirò a sé mentre le violente e meravigliose contrazioni dell’orgasmo la scuotevano. Anche lui stava per godere, ma tirò fuori il cazzo gonfio ed eretto, e si portò davanti a lei. Jane teneva il capo chinato e il corpo abbandonato nell’oblio; Guy le afferrò i capelli e le sollevò il viso.
 
Jane socchiuse gli occhi appannati.
 
«Te lo sei meritato, adesso…»
 
Bastò un movimento della mano e il seme le ricoprì le labbra, le palpebre, i capelli, mentre Guy le veniva copiosamente sul viso.
Schiava per vendetta
     Ann Owen

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