lettere immaginarie
La prima cosa che mi ha attratto di te furono i tuoi piedi 37 e mezzo camminavi leggera a passo di danza e non ti dico i commenti degli uomini con gli occhi incollati alle tue natiche che esplodevano ad ogni passo e non ti dico del movimento leggero dei tuoi seni come frutti mossi dal vento ma io voglio parlare del tuo sfrenato desiderio di comprare tutte le scarpe del mondo del tuo volto straniato di fronte alle vetrine dell'eccitazione che provo quando spieghi alla commessa che tipo di scarpe vuoi provare la forma il colore l'altezza del tacco e guardo estasiato mentre le indossi ti guardi allo specchio e muovi dei passi e guardo l'espressione dubbiosa del tuo volto mentre ne provi un'altra e un'altra ancora e pieghi le gambe di lato finchè non mi guardi sorridente e convinta finchè non ti sfili la scarpa sotto il tavolo del ristorante e mi accarezzi le gambe e sfiori il mio sesso fremente finchè a letto non pretendo di sfilarti le scarpe e risalire dalle punte dei tuoi adorabili piedi. C.
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