domenica 2 luglio 2017

io t'invoco, nella mia solitudine, vieni... Abbracciami, oh, abbracciami, forte,


Grazia Deledda - lettera ad Andrea Pirodda


1891
 
Perché non sei ancora vicino a me, solo però, solo con me, nel silenzio della mia cameretta e della sera?...Io mi struggo a fuoco lento, e il desiderio dei tuoi baci mi dà la febbre. Tu mi scrivi ch'io non posso sapere come tu mi ami. Sì, io lo so, ma so anche che io ti amo di più, molto di più, pazzamente. Il solo ricordare il tuo sguardo mi fa rabbrividire, vedi, mi dà la vertigine.
 
Oh, come ti amerò...come ci ameremo noi..come saremo felici Io ti amo tanto, ti amo tanto che, te lo dico ancora una volta, mi pare, se arriverò a conseguire il mio sogno continuo, se arriverò a sentirmi stretta fra le tue braccia e a provare i tuoi baci...morrò di piacere...Oh vieni, vieni, io t'invoco, nella mia solitudine, vieni... Abbracciami, oh, abbracciami, forte, più forte ancora...più forte, fino a uccidermi così, Andrea mio, mio adorato Andrea...

Grazia Deledda
lettera ad Andrea Pirodda



Andrea, terminati gli studi classici a Tempio, dovette allontanarsi da casa per frequentare, presso la Scuola Normale della città barbaricina, il corso necessario per conseguire il diploma di maestro elementare; godeva di vitto e alloggio nell'istituto, raccolse tanta di quella stima che fu nominato, dopo l'atteso traguardo, Vicedirettore del Convitto e Reggente della Scuola di Tirocinio.
 
Grazia, dal canto suo, viveva nel chiuso della sua casa paterna, con un infinito bisogno di dare respiro ai primi albeggianti sogni, e scrivere, scrivere sino a frantumare il muro di silenzio che la separava dal mondo. Entrambi collaboravano a diverse riviste in Sardegna ed in Continente, fu probabilmente per via di tali affinità che avvennero i primi incontri.
 
Quel che li colse non fu una semplice infatuazione. Le infinite lettere d'amore intercorse (tra il 1892 e il 1893), quasi un centinaio, colme di profonda e autentica passione, testimoniano un rapporto di sincera e completa dedizione l'uno nei confronti dell'altra.
 
L'amore tra Grazia e Andrea doveva rimanere segreto, per questo era fatto di tanti sogni e pochi incontri. La famiglia di lei infatti, ed in particolare il fratello Andrea, una volta divenuto capo-famiglia con la morte del padre, non nascondeva la sua assoluta contrarietà all'unione. Le ragioni pare che fossero di carattere sociale oltre che economico, nonostante la famiglia di Andrea facesse parte dell'élite culturale gallurese sintonizzata con quella sassarese e cagliaritana4. Era un relazione che si nutriva di complicità, sotterfugi ed ammiccamenti vari: se ne facevano carico le sorelle, le serve e persino il postino. Sul piano intellettuale,
 
Per una ragione a noi tutt'oggi sconosciuta (ma non tutti sono d'accordo) il rapporto fra i due comincia ad entrare in crisi alla fine del 1893..

link esterno la storia d'amore tra Grazia e Andrea

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