Fra un leccio un pino un ulivo
è un tondo d’erba al sole
con rossi cardi timi sfioriti
acerbe spighe d’avena che dondolano sul mare.
Altro non vedo
che questo tondo d’erba alto sul mare.
E mi cuocio al sole
fra voli di farfalle
sparsi canti di uccelli
ansia di mare.
Non avevamo fretta. Ho denudato il tuo corpo con precauzione.
Ho scoperto, coincidenza miracolosa del reale con l'immaginario, la Venere di Milo incarnata. La freschezza madreperlacea del tuo seno illuminava il tuo viso.
Ho contemplato a lungo, muto, questo miracolo di vigore e di dolcezza.
Con Te ho capito che il piacere non è qualcosa che si prende o che si dà.
C'é un modo di darsi e di invocare il donarsi dell'altro: Noi ci siamo interamente dati l'uno all'altra.
Ogni autunno che arriva è più vicino all’ultimo autunno che avremo; e ciò vale anche per l’estate; ma la natura dell’autunno fa venire in mente la fine di tutto, cosa che in estate è facile dimenticare. Non è ancora l’autunno, non c’è ancora nell’aria il giallo delle foglie morte o la tristezza umida del futuro inverno. Ma c’è una incrinatura di tristezza anticipata, c’è un dolore pronto a partire nell’attenzione che prestiamo ai colori diffusi delle cose, al diverso tono del vento, alla quiete che sul far della notte si diffonde sull’inevitabile presenza dell’universo. Fernando Pessoa
«Perché poesia è veggente attesa nella penombra, poesia è abisso che sa della penombra, è attesa
sulla soglia, è comunione e insieme solitudine, è promiscuità e paura della promiscuità, casta nella
promiscuità, cosí casta come il sogno del gregge dormiente, e tuttavia paura dell’impudicizia: oh,
poesia è attesa, non è ancora partenza, ma perenne congedo».
La tua gattina è diventata magra.
Altro male non è il suo che d’amore:
male che alle tue cure la consacra.
Non provi un’accorata tenerezza?
Non la senti vibrare come un cuore
sotto alla tua carezza?
Ai miei occhi è perfetta
come te questa tua selvaggia gatta,
ma come te ragazza
e innamorata, che sempre cercavi,
che senza pace qua e là t’aggiravi,
che tutti dicevano: «È pazza».
È come te ragazza.
Tutto è niente, e nell’Atrio dell’Invisibile la cui porta aperta mostra soltanto, di fronte a sé, una porta chiusa, ballano tutte le cose, serve di quel vento che le rimescola senza mani, indifferentemente piccole e grandi, che hanno formato, per noi e in noi, il sistema avvertito dell’universo. Tutto è ombra e polvere agitata, e non c’è altra voce s non il rumore di ciò che il vento innalza e trascina, né altro silenzio se non quello di ciò che il vento lascia..
Alcuni, foglie lievi e facili da sollevare perché più leggeri, si alzano dal mulinello dell’Atrio e cadono lontano dal mucchio di coloro che sono pesanti. Altri, invisibili quasi, polvere uguale, diversa solo ad osservarla da vicino, si scavano un giaciglio nel mulinello. Altri ancora, miniature di tronchi, sono trascinati intorno e muoiono qua e là. Un giorno, alla fine della conoscenza delle cose, la porta di fondo si aprirà e tutto quello che siamo stati – detriti di stelle e di anime – sarà spazzato fuori dalla casa affinché quello che esiste ricominci. Fernando Pessoa
«L’effetto della poesia è cosí forte e diretto, che per un attimo non esiste altra sensazione che
quella prodotta dalla poesia stessa. Che profondi abissi visitiamo allora, com’è improvvisa e totale la
nostra immersione! Qui non ci possiamo aggrappare a nulla; non c’è niente che contenga il nostro
volo»
solitudine, grande intima solitudine. Penetrare in se stessi e per ore non incontrare
nessuno.....
Essere soli come s’era soli da bambini....
«Voi non dovete rimanere senza un mio saluto mentre viene il Natale e
voi, in mezzo alla festa, portate la vostra solitudine con maggior fatica che mai. Ma se poi
v’accorgete che è grande, rallegratevene; che sarebbe infatti (domandatevi) una solitudine senza
grandezza; c’è solo una solitudine, e quella è grande e non è facile a portare e a quasi tutti giungono
le ore in cui la permuterebbero volentieri con qualche comunione per quanto triviale e a buon
mercato, con l’apparenza di un minimo accordo col primo capitato, col piú indegno…
Ma sono
forse quelle le ore in cui la solitudine cresce; ché la sua crescita è dolorosa come la crescita dei
fanciulli e triste come l’inizio delle primavere. Ma questo non vi deve sviare. Questo solo è che
abbisogna: solitudine, grande intima solitudine. Penetrare in se stessi e per ore non incontrare
nessuno, – questo si deve poter raggiungere.
Essere soli come s’era soli da bambini, quando gli
adulti andavano attorno impigliati in cose che sembravano importanti e grandi, perché i grandi
apparivano cosí affaccendati e nulla si comprendeva del loro agire».
Dreams
Oh, my life is changing everyday,
In every possible way.
And oh, my dreams, it's never quiet as it seems,
Never quiet as it seems.
I know I've felt like this before
But now I'm feeling it even more,
Because it came from you.
And then I open up and see the person falling here is me,
A different way to be.
Ah, la da ah...
La...
I want more impossible to ignore,
Impossible to ignore.
And they'll come true, impossible not to do,
Impossible not to do.
And now I tell you openly, you have my heart so don't hurt me.
You're what I couldn't find.
A totally amazing mind, so understanding and so kind;
You're everything to me.
Oh, my life,
Is changing every day,
In every possible way.
And oh, my dreams,
It's never quiet as it seems,
'Cause you're a dream to me,
Dream to me.
Ah, da, da da da, da, la...
***
Traduzione
Oh la mia vita sta cambiando ogni giorno
In ogni modo possibile
E i miei sogni, non sono mai calmi come sembrano
Mai come sembrano
So di essermi sentita così prima
Ma adesso lo sento ancora di più,
Perché è venuto da te.
E allora mi apro e vedo, che la persona che sta cadendo qui sono io,
Un modo diverso di essere.
Ah, la da ah...
La...
Voglio di più, impossibile ignorarlo
Impossibile ignorarlo
E si avvereranno, impossibile che non avvenga
Impossibile che non avvenga
E ora te lo dico apertamente, hai il mio cuore perciò non ferirmi
Sei ciò che non riuscivo a trovare
Una mente totalmente sorprendente, così comprensiva e gentile
Sei tutto per me
Oh la mia vita
Sta cambiando ogni giorno
In ogni modo possibile
E i miei sogni
Non sono mai calmi come sembrano
Perché tu sei un sogno per me
Un sogno per me
Ah, da, da da da, da, la...
Missing
I step off the train,
I'm walking down your street again,
and past your door,
but you don't live there anymore.
It's years since you've been there.
Now you've disappeared somewhere
like outer space,
you've found some better place,
and I miss you
- like the deserts miss the rain.
Could you be dead?
You always were two steps ahead
of everyone.
We'd walk behind while you would run.
I look up at your house,
and I can almost hear you shout
down to me
where I always used to be,
and I miss you -
like the deserts miss the rain.
Back on the train,
I ask why did I come again.
Can I confess
I've been hanging around your old address?
And the years have proven
to offer nothing since you moved.
You're long gone
but I can't move on,
and I miss you -
like the deserts miss the rain
*****
Traduzione
Mancanza
Scendo dal treno
Cammino ancora sulla tua strada
E oltre la tua porta
Ma non abiti più lì
Erano anni che stavi lì
Ora sei sparito da qualche parte
Come lo spazio cosmico
Hai trovato qualche posto migliore
E mi manchi
Come al deserto manca la pioggia
E mi manchi
Come al deserto manca la pioggia
Che tu sia morto?
Eri sempre due passi avanti
A tutti
Camminavamo dietro mentre tu correvi
Guardo in su, la tua casa
E quasi ti sento gridare
A me
dove stavo sempre
E mi manchi
Come al deserto manca la pioggia
E mi manchi
Come al deserto manca la pioggia
Di ritorno al treno
Ho chiesto perché sono venuta ancora
Posso confessarlo?
Ho girato dalle parti del tuo vecchio indirizzo
E gli anni hanno provato
Che non offrono niente da quando sei andato
Sei andato via da tempo
Ma non posso riprendere la strada
E mi manchi
Come al deserto manca la pioggia
E mi manchi
Come al deserto manca la pioggia
Scendo dal treno
Cammino ancora sulla tua strada
E oltre la tua porta
Credo che non abiti più lì
Erano anni che stavi lì
Ora sei sparito da qualche parte
Ho uno spazio
Hai trovato qualche posto migliore
E mi manchi
E mi manchi
Hai trovato qualche posto migliore
E mi manchi
Come al deserto manca la pioggia
E mi manchi
Come al deserto manca la pioggia
Il campo di frumento è così bello
solo perché ci sono dentro
i fiori di papavero e di veccia;
ed il tuo volto pallido
perché è tirato un poco indietro
dal peso della lunga treccia.
La solitudine è una condizione psicologica e umana nella quale ci si separa temporaneamente
dal mondo delle persone e delle cose, dalle quotidiane occupazioni, per rientrare in noi stessi: nella
nostra interiorità e nella nostra immaginazione; e questo senza smarrire mai il desiderio e la
nostalgia delle relazioni con gli altri, con le persone che ci sono vicine, e con i compiti che la vita ci
consegna.
Certo, ci si può sentire, ed essere soli, non solo nel deserto ma anche in una grande folla.
L’isolamento è invece una condizione psicologica e sociale nella quali si è chiusi, e talora quasi
imprigionati, in se stessi; sia perché ci si vuole allontanare da ogni contatto con gli altri sia perché la
malattia ci induce a farlo sia perché sono gli altri ad allontanarsi da noi.
C’è, cosí, un isolamento
imposto, e non voluto, doloroso e nostalgico, un isolamento sociale, e c’è un isolamento che si
sceglie sulla scia della propria indifferenza e del proprio egoismo, della propria aridità di cuore.
Il mio cuore mi fa male come un corpo estraneo. Il mio cervello dorme quando io sento. Sì, è l’inizio dell’autunno che porta all’aria ed alla mia anima quella luce senza sorriso che orla di giallo morto le rotondità sfumate delle poche nuvole del tramonto. Sì, è l’inizio dell’autunno, e chiara è la consapevolezza, nell’ora limpida, dell’insufficienza anonima di ogni cosa. L’autunno, sì, l’autunno, quello che esiste ora o quello che esisterà poi, e la stanchezza anticipata di ogni gesto, la delusione anticipata di ogni sogno. Cosa posso sperare, e da che cosa ? Ormai, in ciò che penso di me, vago fra le foglie e la polvere dell’Atrio, nell’orbita priva di senso di nessuna cosa, facendo un rumore di vita sulle lastre pulite che un sole obliquo illumina di morte da un luogo ignoto.
Stai per compiere ottantadue anni. Sei rimpicciolita di sei centimetri, non pesi che quarantacinque chili e sei sempre bella, elegante e desiderabile.
Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai.
Porto di nuovo in fondo al petto un vuoto divorante che solo il calore del tuo corpo contro il mio riempie.