
«Perché poesia è veggente attesa nella penombra, poesia è abisso che sa della penombra, è attesa
sulla soglia, è comunione e insieme solitudine, è promiscuità e paura della promiscuità, casta nella
promiscuità, cosí casta come il sogno del gregge dormiente, e tuttavia paura dell’impudicizia: oh,
poesia è attesa, non è ancora partenza, ma perenne congedo».
Hermann Broch
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@ Mario Giacomelli