domenica 13 settembre 2015

un mondo folle e onirico dove tutto era permess


Nabokov

Mi rotolò accanto, e i suoi tiepidi capelli castani mi si posarono sulla clavicola. Feci la mediocre imitazione di un uomo che si sveglia, e poi restammo un po’ in silenzio. Le carezzai piano i capelli e ci baciammo con dolcezza. Il suo bacio, con mio rapito imbarazzo, aveva una certa comica ricercatezza in fatto di guizzi e sondaggi, da cui arguii che dovesse esser stata precocemente da una piccola lesbica. Quello non glielo aveva certo insegnato nessun Charlie. Come se volesse appurare se fossi sazio e se avessi imparato la lezione, Lo si ritrasse e mi scrutò. Aveva gli zigomi accesi, il tumido labbro inferiore luccicante; la mia dissoluzione era vicina. Tutto d’un tratto, con un empito di gioia maliziosa (il marchio della ninfetta!) mi accostò la bocca all’orecchio… ma per qualche tempo la mia mente non riuscì a dividere in parole il tuono ardente del suo sussurro, e lei rise, e si scostò i capelli dal viso, e provò di nuovo, e a poco a poco, mentre capivo quello che proponeva, mi pervase la strana sensazione di vivere in un mondo nuovo di zecca, un mondo folle e onirico dove tutto era permesso.

Nabokov *** Lolita


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