Il mio cuore mi fa male come un corpo estraneo. Il mio cervello dorme quando io sento. Sì, è l’inizio dell’autunno che porta all’aria ed alla mia anima quella luce senza sorriso che orla di giallo morto le rotondità sfumate delle poche nuvole del tramonto. Sì, è l’inizio dell’autunno, e chiara è la consapevolezza, nell’ora limpida, dell’insufficienza anonima di ogni cosa. L’autunno, sì, l’autunno, quello che esiste ora o quello che esisterà poi, e la stanchezza anticipata di ogni gesto, la delusione anticipata di ogni sogno. Cosa posso sperare, e da che cosa ? Ormai, in ciò che penso di me, vago fra le foglie e la polvere dell’Atrio, nell’orbita priva di senso di nessuna cosa, facendo un rumore di vita sulle lastre pulite che un sole obliquo illumina di morte da un luogo ignoto.