Le parole non sono di questo mondo, sono un mondo a se stante, ma sono anche creature viventi, e di questo non sempre siamo consapevoli nelle nostre giornate divorate dalla fretta e dalla distrazione, dalla noncuranza e dalla indifferenza, che ci portano a considerarle parole solo come strumenti,come modi aridi e interscambiabili di comunicare i nostri pensieri. Ma le parole che ci salvano non sono facili da rintracciare; e, come diceva Marina Cvetaeva, la grande scrittrice russa, dalla vita dilaniata dalla solitudine e dal dolore (le lettere meravigliose che ha scambiato con Rilke si leggono ancora oggi con stupore nel cuore), faticoso e febbrile é il lavoro necessario nel trovare parole che facciano del bene.
Eugenio Borgna *** Parlarsi
Eugenio Borgna *** Parlarsi