La placidità resisteva anche se in ostaggio del coito: qui davo voce alla contraddizione. Lo chiamavo Il lato insospettabile. Ebbi una prima avvisaglia la sera che vedemmo Il colore viola di Spielberg. Tornammo a casa in silenzio, la tenevo stretta pensando ai soprusi patiti da Celie e all’affanno del riscatto.
Mentre scopavamo per lenirci dalle ingiustizie del film emerse l’insospettabilità. Lei era a pancia sotto, io la prendevo aggrappandomi ai fianchi, dal niente le schiaffeggiai il sedere. Colpii a mano aperta, ancora, Lunette alzò un pugno per dirmi di calmarmi e a quel punto sussurrai Zitta negra. Dissi così: Zitta negra, e la forzai a terra. Lei si voltò di scatto, mi fissava. Sapeva, e sapevo anche io, che stavo perdendo del tutto la purezza.
Marco Missiroli ** Atti osceni in luogo privato