La colpa è dei libri, e ancora della mia profonda sfiducia nella vita vera, reale (…). Beato chi riesce a dimenticarsi!
Io dimentico me stessa unicamente quando sono da sola, soltanto in un libro, su un libro! (…) I libri mi hanno dato più delle persone. Il ricordo di un essere umano impallidisce sempre di fronte a quello di un libro - non parlo dei ricordi infantili, no, solo di quelli dell'età adulta! Nel pensiero ho vissuto tutto, ho preso tutto. La mia immaginazione corre sempre in avanti. Apro i fiori non ancora sbocciati, tocco bruscamente il più tenero, e lo faccio senza volerlo, non riesco a non farlo! Significa che non posso essere felice? “Dimenticarmi” artificialmente - non lo voglio. Simili esperimenti mi disgustano. E in modo naturale non ci riesco - a causa del mio sguardo troppo acuto, rivolto in avanti o all'indietro.
Resta la sensazione di una solitudine totale, per cui non esiste cura. Il corpo di un altro essere umano è un muro, non lascia vedere la sua anima. Oh, come odio quel muro! (…)
Marina Cvetaeva
Abbattere quel muro si può. E' questa la scommessa !!!!
G.
G.