mercoledì 2 settembre 2015

Linguaggio e memoria

Liguaggio e memoria
 
«Linguaggio e memoria per Broch sono intimamente congiunti: si parla del mistero del linguaggio, si parla della memoria che è nel linguaggio. È una memoria che appartiene alla nostra piccola vita. In ognuno di noi, in qualche modo, passa un'esistenza di esseri sconosciuti. Questo è il nostro linguaggio. È il linguaggio che crea sia i momenti di massima solitudine, sia la solidarietà con tutti gli altri che sono dietro, quasi nascosti in ogni parola del nostro linguaggio, anche quando queste sembrano banali, logore, senza espressività. Per questo abbiamo una responsabilità nei confronti del linguaggio, piú degradiamo il linguaggio e piú degradiamo le ombre di tutti coloro che lo hanno determinato».
 
«Dunque nel linguaggio si riscontrano tante voci, tutte le voci della nostra vita, quelle che ricordiamo e quelle che non ricordiamo, e poi emerge quello che era prima della nostra vita, questa sorta di pluralità che agisce in noi anche quando non ce ne accorgiamo. Siamo uniti a qualcuno e nello stesso tempo ci differenziamo, e piú ascoltiamo e piú sentiamo tante voci È la solidarietà del sociale che parla nel linguaggio e ci precostituisce, ci prefigura, qualche volta anche ci domina».
Ezio Raimondi
 
Per scrivere romanzi non c’è bisogno
d’immaginazione ma soltanto di memoria.
I romanzi si scrivono intrecciando ricordi
 
Roberto Bolaño
 
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