Davide Rondoni
e il tuo respiro ha reciso il mio nome dal niente
Sei un amore perché sei
un racconto
Sei un amore perché sei un racconto e partono in te i velieri della fine, appaiono un attimo sui parabrezza bagnati i nomi di città sconosciute i violinisti si sono addormentati e sognano e suonano e sognano sbagliando qualche nota ma portano il pianto inaudito dei cristalli custodisci i miei respiri lasci impronte così nascoste che le troverà solo il demonio o l’ultimo degli angeli prima di mettere il cappello e spegnere la luce co gli occhi di un ferito è entrato travestito alla festa chiedendo c’è da bere qualcosa e alzava brindisi da lontano strappandoci il cuore. Amore che non riesce a chiudere il ventaglio dei baci si confonde come uno in stazione che guarda i treni, non sa mai partire sperduto e felice – sei un amore e sei un racconto che ogni notte mi dimentico e leggo nelle nuvole che lo scrivono inquiete nei venti contrari rubando luce ai visi attoniti di santi dipinti e alle bici abbandonate sui binari tutte le morti che hai traversato e le nascite ti porgono il braccio – sono lo stesso momento di sempre da quando hai alzato lo sguardo e il tuo respiro ha reciso il mio nome dal nienteDavide Rondoni
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