venerdì 23 dicembre 2016

tutto può  accadere e tutto può essere enunciato

Javier Marias

«Tutto si contagia con grande facilità, di tutto possiamo essere  convinti, la ragione ci può essere data sempre e tutto può essere  raccontato se viene proposto accompagnandolo con la sua esaltazione o  con la sua giustificazione o con la sua attenuante o con la sua pura  rappresentazione, raccontare è una forma di generosità, tutto può  accadere e tutto può essere enunciato ed essere accettato, da tutto  si può uscire impuniti, o addirittura indenni.
 
Nessuno fa nulla  convinto della sua ingiustizia, almeno non nel momento di farlo,  nemmeno raccontare, che strana missione o compito è questo, quello  che succede non succede del tutto fino a quando non viene scoperto,  fino a quando non si dice e non si sa, e intanto è possibile la  trasformazione dei fatti in puro pensiero e in puro ricordo, in  nulla.
 
Ma in realtà chi racconta racconta sempre più tardi, il che  consente di aggiungere se vuole, per prendere le distanze: "Ma ho  girato le spalle al mio vecchio io, ormai non sono più quello che  fui, non mi conosco e non mi riconosco. E non sono stato io a  cercarlo, io non volevo".
 
E a sua volta quello che ascolta può ascoltare fino alla fine e anche così pronunciare quella che è sempre la migliore risposta: “Non so, non mi risulta, vedremo”.

Domani nella battaglia pensa a me
     Javier Marias

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