mercoledì 2 settembre 2015

la parola del corpo vivente

Non sapendo cosa dire, e come trovare le parole che curano, meglio, molto meglio, tacere, e assegnare la espressione del nostro dolore, e della nostra comprensione, alle parole del corpo vivente che sono quelle dei gesti, degli sguardi e del sorriso, o di una stretta di mano, che, lo diceva Paul Celan (uno dei grandi poeti di lingua tedesca che mori suicida nelle acque della Senna a Parigi), possono essere infinitamente utili nelle ore del dolore e della sventura, e possono salvarci dalla solitudine, e dalla disperazione. Solo la grazia, questa misteriosa intuizione dell'indicibile e dell'infinito, che è presente nella vita di alcuni di noi, ci consente di trovare le parole nascoste che possano narrare il male del dolore, e della disperazione, ma anche il male della violenza quotidiana, nel silenzio e all'ombra della speranza.
 
Eugenio Borgna +++ Parlarsi
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