
Sempre, anche dopo che aveva perso il desiderio di toccarla o di essere toccato da lei, gli faceva orrore il pensiero di lei che toccava un altro o, peggio, di lei toccata da un altro. Persone con cui era stata, piacere che aveva dato e ricevuto, cose che l’avevano fatta gemere. In altri ambiti non era un insicuro, ma il suo cervello, come chi rivive all’infinito il ripetersi di un trauma senza riuscire a liberarsene, era ossessionato dall’immagine di lei in intimità con altri. Che cosa diceva a loro che aveva già detto a lui? Perché sentiva quella ripetizione come il tradimento supremo?
Jonathan Safran Foer

Eccomi
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