domenica 2 luglio 2017

Il desiderio era diventato una minaccia – un nemico – nella loro vita domestica

Jonathan Safran Foer
"Eccomi"
C’erano cose che Jacob voleva e che voleva da Julia. Ma la possibilità di condividere i desideri diminuiva mentre il bisogno di Julia di sentirseli dire aumentava. E viceversa. Amavano sinceramente la compagnia reciproca, più che stare soli o in compagnia di chiunque altro, ma più stavano bene insieme, più vita condividevano, più si estraniavano dalle rispettive vite interiori.
[...]
L’incrollabile padronanza di sé che Julia dimostrava con i figli era cresciuta fino a sembrare onnipazienza, mentre la sua capacità di esprimere pulsioni con suo marito si era ridotta agli sms con la poesia del giorno. L’abilità con cui Jacob toglieva il reggiseno a Julia senza mani era stata rimpiazzata dalla straordinaria e deprimente abilità nel montare il box dei bambini mentre lo portava su per le scale.
Julia sapeva tagliare le unghie di un neonato con i denti [...] ma aveva dimenticato come toccare suo marito. Jacob insegnava ai bambini la differenza tra altro e altrui, ma non sapeva più come parlare a sua moglie.
[...]
e tra loro si era innescato un ciclo distruttivo: con l’incapacità di Julia di esprimere pulsioni, Jacob era diventato sempre meno sicuro di essere desiderato e sempre più timoroso di rischiare il ridicolo, e così la distanza tra la mano di Julia e il corpo di Jacob era ulteriormente aumentata, senza che Jacob avesse parole per definirla. Il desiderio era diventato una minaccia – un nemico – nella loro vita domestica.

    Jonathan Safran Foer
Eccomi

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