Con le orecchie mogie mogie
Il racconto che segue giace sepolto nelle profondità del tempo. Avevo all'epoca ventisei anni e credevo sinceramente di non avere fatto, fino ad allora, nessuna cattiva azione nella mia vita. Quel che è molto più triste è l'essere rimasto convinto ancora di questa idiozia pressapoco per i dieci anni successivi, a riprova della difficoltà con cui sono ma-turato, e del notevole sforzo con cui ho iniziato infine a capire, in qualche misura, cosa accade intorno a me e con me stesso.
Ora, a distanza di altri dieci anni, so che la mia vita è stata, in realtà, una lunga sequenza di crudeltà, indifferenza, incomprensioni, cattiverie per il gusto della cattiveria e cretinate per il gusto della cretinata, come sono, forse, le vite della maggior parte di noi. Oggi so che essere maturo, essere appieno un uomo, non significa altro che comprendere di essere cattivi, intrinsecamente e al di là di ogni altra cosa.
Da qualche anno a questa parte non posso dormire di notte e non posso concentrarmi di giorno sulle mie faccende perché mi rimbalzano di continuo nella memoria immagini vive del passato, le mie più penose, più vergognose, più dolorose esperienze. Alcune sono davvero insopportabili, mi scopro a strizzare gli occhi e a fare gesti come se volessi allontanarle con la mano per sfuggire loro, per non vedere più il mio animo fatto a pezzi.
No, non ho ammazzato nessuno, non ho violentato e non ho rapinato, non ho sbattuto nessuno in galera, ma questo non significa che non abbia provocato ad altri, il più delle volte a persone care, tantissima sofferenza.
Mircea Cartarescu
Perchè amiamo le donne ( racconti) - [Con le orecchie mogie mogie]
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