Con lui non abbiamo più parlato di niente. È tornato ad amarmi e a volermi di continuo, ma tanto lo sa che io non ce la faccio a rimanere sola, mi uccide esserlo, ed è questa la ragione della sua presenza e del patto tra noi e al fondo di questo amore.
[...]
Questa notte le pareti della mia camera non avevano più rose, ma bocche che gridavano contro di me. Il mio cuore era separato e immerso in una pozza di sangue e non potevo raggiungerlo. Io ho provato a gridare, ma la voce non usciva dal corpo, era come staccata da me e vibrava nella gola senza essere suono. Poi nella stanza ho visto mio padre, si è seduto sul letto ed è rimasto a guardarmi.
Irene Di Caccamo
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