Mary Oliver
Quando qualcuno mi parlasse, per
biasimo o lode, o solo passatempo,
guarderei la faccia, come la bocca
deve funzionare,
biasimo o lode, o solo passatempo,
guarderei la faccia, come la bocca
deve funzionare,
La prossima volta
Quello che farei la prossima volta è guardare
la terra prima di dire qualunque cosa. Mi fermerei
subito prima di entrare in una casa
per un minuto sarei un imperatore
e ascolterei meglio il vento
o l’aria stando immobile.
Quando qualcuno mi parlasse, per
biasimo o lode, o solo passatempo,
guarderei la faccia, come la bocca
deve funzionare, e vedrei ogni tensione, ogni
segno di cosa ha alzato la voce.
E nonostante tutto, saprei di più – la terra
che si rinforza e si libra, l’aria
che trova ogni foglia e piuma al di sopra
di foresta e acqua, e per ogni persona
il corpo che risplende dentro gli abiti
come una luce.
*****
Next Time
Next time what I’d do is look at
the earth before saying anything. I’d stop
just before going into a house
and be an emperor for a minute
and listen better to the wind
or to the air being still.
When anyone talked to me, whether
blame or praise or just passing time,
I’d watch the face, how the mouth
has to work, and see any strain, any
sign of what lifted the voice.
And for all, I’d know more — the earth
bracing itself and soaring, the air
finding every leaf and feather over
forest and water, and for every person
the body glowing inside the clothes
like a light.
Mary Oliver
la terra prima di dire qualunque cosa. Mi fermerei
subito prima di entrare in una casa
per un minuto sarei un imperatore
e ascolterei meglio il vento
o l’aria stando immobile.
Quando qualcuno mi parlasse, per
biasimo o lode, o solo passatempo,
guarderei la faccia, come la bocca
deve funzionare, e vedrei ogni tensione, ogni
segno di cosa ha alzato la voce.
E nonostante tutto, saprei di più – la terra
che si rinforza e si libra, l’aria
che trova ogni foglia e piuma al di sopra
di foresta e acqua, e per ogni persona
il corpo che risplende dentro gli abiti
come una luce.
*****
Next Time
Next time what I’d do is look at
the earth before saying anything. I’d stop
just before going into a house
and be an emperor for a minute
and listen better to the wind
or to the air being still.
When anyone talked to me, whether
blame or praise or just passing time,
I’d watch the face, how the mouth
has to work, and see any strain, any
sign of what lifted the voice.
And for all, I’d know more — the earth
bracing itself and soaring, the air
finding every leaf and feather over
forest and water, and for every person
the body glowing inside the clothes
like a light.
Mary Oliver
La poetessa statunitense Mary Oliver è morta giovedì 17 gennaio a causa di un linfoma, nella sua casa in Florida. Aveva 83 anni e in gioventù aveva vissuto nella casa di Edna St. Vincent-Millay, ad Austerlitz, nello stato di New York, collaborando a organizzare le carte della poetessa. Lì incontrò la fotografa Molly Malone Cook, che divenne la sua compagna di vita. Le poesie di Mary Oliver, che indagano sui collegamenti tra mondo naturale e spirituale e che hanno portato a paragoni con Thoreau e Whitman, le hanno conquistato nel tempo una schiera di lettori fedeli e l’hanno condotta al Premio Pulitzer nel 1984.
Il canto delle sirene
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