Insomma, non è certo fortunata in amore, Nelide. E mi fermo qui.
– D’accordo, allora dimmi tu come va affrontato, il problema, – avevo ribattuto, piccata.
– Intanto dovresti parlargliene. Dirgli quello che provi, senza mezzi termini.
Al che avrei dovuto risponderle che era impossibile, perché in amore le cose importanti si dicono solo per mezzi termini, e chi vuol capire capisce (e ci mette l’altra metà del termine). Ma le avrei parlato di un mondo che non conosceva, per cui ho cercato di dirglielo diversamente.
– Quindi secondo te adesso dovrei andare da lui e dirgli: «Sai, ho scoperto di essere disperatamente innamorata di te e di non volerti dividere con nessun’altra, men che mai con tua moglie; per cui o divorzi da lei, e anche alla svelta, o la nostra storia finisce qui».
Mi ha guardato spiazzata, come se solo allora si fosse resa conto dell’effetto demenziale che avrebbe prodotto la messa in pratica del suo consiglio. Non c’è niente di meglio di una simulazione per smontare una teoria senza costrutto.
– Be’, magari non cosí direttamente…
– Avevi detto Senza Mezzi Termini.
– Ora che ci penso, proprio senza, no.
– Lo vedi? Non posso dire quello che provo. Sarebbe come rendere una confessione completa e affidarsi alla sua clemenza. Prova a metterti nei suoi panni: non ti sentiresti ricattata da una dichiarazione cosí aperta? Se voglio portarlo da questa parte devo fare in modo che ci venga per conto suo, buttare l’argomento e aspettare che rilanci, sempre ammesso che raccolga. Potrebbe non farlo, oppure tirarsi indietro. Non voglio che scappi, che abbia paura di me. Né gli posso imporre un salto che non si sente, o non si sente ancora, di fare. È una faccenda complicata, Neli. In amore non si può essere sinceri, e non per malafede; ma perché in quel paese la sincerità prende delle strade tortuose per arrivare dall’altra parte.
– In quel paese?
– Intendevo l’amore.
– Ah, ecco. Ma come sei metaforica, oggi.
Diego De Silva Terapia di coppia per amanti
– D’accordo, allora dimmi tu come va affrontato, il problema, – avevo ribattuto, piccata.
– Intanto dovresti parlargliene. Dirgli quello che provi, senza mezzi termini.
Al che avrei dovuto risponderle che era impossibile, perché in amore le cose importanti si dicono solo per mezzi termini, e chi vuol capire capisce (e ci mette l’altra metà del termine). Ma le avrei parlato di un mondo che non conosceva, per cui ho cercato di dirglielo diversamente.
– Quindi secondo te adesso dovrei andare da lui e dirgli: «Sai, ho scoperto di essere disperatamente innamorata di te e di non volerti dividere con nessun’altra, men che mai con tua moglie; per cui o divorzi da lei, e anche alla svelta, o la nostra storia finisce qui».
Mi ha guardato spiazzata, come se solo allora si fosse resa conto dell’effetto demenziale che avrebbe prodotto la messa in pratica del suo consiglio. Non c’è niente di meglio di una simulazione per smontare una teoria senza costrutto.
– Be’, magari non cosí direttamente…
– Avevi detto Senza Mezzi Termini.
– Ora che ci penso, proprio senza, no.
– Lo vedi? Non posso dire quello che provo. Sarebbe come rendere una confessione completa e affidarsi alla sua clemenza. Prova a metterti nei suoi panni: non ti sentiresti ricattata da una dichiarazione cosí aperta? Se voglio portarlo da questa parte devo fare in modo che ci venga per conto suo, buttare l’argomento e aspettare che rilanci, sempre ammesso che raccolga. Potrebbe non farlo, oppure tirarsi indietro. Non voglio che scappi, che abbia paura di me. Né gli posso imporre un salto che non si sente, o non si sente ancora, di fare. È una faccenda complicata, Neli. In amore non si può essere sinceri, e non per malafede; ma perché in quel paese la sincerità prende delle strade tortuose per arrivare dall’altra parte.
– In quel paese?
– Intendevo l’amore.
– Ah, ecco. Ma come sei metaforica, oggi.
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