Non succede quasi mai che i nuovi arrivati in paese, anche se si fermano per poco tempo, fra un treno e l'altro, non vedano nelle vicinanze della stazione passare di volata in bicicletta quella ragazza dai capelli quasi rossi, il molle seno ondeggiante dentro una giacca di maglia celeste dai bottoni d'oro. Capelli e bottoni scintillano al sole: o meglio, si prendono la poca luce che vien giù da un cielo quasi sempre burrascoso.
Nel piccolo paese, che non è lontano dalle frontiere, piove spesso, le nuvole si adagiano sulle collinette quasi volessero gentilmente ovattare le bianche fioriture dei prugni. Sono i primi a fiorire, i prugni, e ai nuovi arrivati può sembrare che la ragazza dai bottoni dorati abbia qualcosa in comune con la delicata fioritura. Eppure non ha davvero un'aria delicatina: arriva strisciando un piede a terra, a filo del marciapiede, se c'è, oppure sobbalzando sui ciottoli nella frenata, il viso bianco e rosso, le labbra vermiglie, e le svelte pupille azzurre sembrano cogliere tutto e tutti in una sola occhiata e aver preso una decisione prima ancora d'aver finito di guardare. E in gran dimestichezza con quelli del treno che l'accolgono quasi sempre con chiassosi saluti e richiami. Non è quindi possibile ignorare a lungo il suo nome, perché da una sponda all'altra delle rotaie c'è sempre qualcuno che grida: - Eccoti qui, Marcellina! Sei in ritardo, Marcellina!
Cosa ci porti oggi, Marcellina? -
Fausta Cialente Marcellina
Nel piccolo paese, che non è lontano dalle frontiere, piove spesso, le nuvole si adagiano sulle collinette quasi volessero gentilmente ovattare le bianche fioriture dei prugni. Sono i primi a fiorire, i prugni, e ai nuovi arrivati può sembrare che la ragazza dai bottoni dorati abbia qualcosa in comune con la delicata fioritura. Eppure non ha davvero un'aria delicatina: arriva strisciando un piede a terra, a filo del marciapiede, se c'è, oppure sobbalzando sui ciottoli nella frenata, il viso bianco e rosso, le labbra vermiglie, e le svelte pupille azzurre sembrano cogliere tutto e tutti in una sola occhiata e aver preso una decisione prima ancora d'aver finito di guardare. E in gran dimestichezza con quelli del treno che l'accolgono quasi sempre con chiassosi saluti e richiami. Non è quindi possibile ignorare a lungo il suo nome, perché da una sponda all'altra delle rotaie c'è sempre qualcuno che grida: - Eccoti qui, Marcellina! Sei in ritardo, Marcellina!
Cosa ci porti oggi, Marcellina? -
Fausta Cialente Marcellina
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