Non era questo il caso di Eduardo Muriel e Beatriz Noguera,
la loro non era un'aggressività distratta e perfuntoria, per dirlo con pedanteria. C'era da parte di lui un'avversione radicata profonda, e al tempo stesso palpitante e viva, non rutinaria, e come una volontà di castigo frequente, stranamente non continuativa. Era come se si sforzasse di tenere a mente (quando attivava la modalità gelida) che doveva mosstrarle irriguardosità e fastidio e disprezzo, ricordarle la condanna e il peso rappresentati per lui dall solo fatto di doverla sopportare, maltrattarla e perfino ingiuriarla, certamente minarle l'umore e crearle insicurezze o smarrimenti rispetto alla sua personalità, a quello che faceva e al suo aspetto fisico, e ci riusciva, in realtà è alla portata di chiunque, anche del piú perfetto idiota, è la cosa piú facile del mondo distruggere e fare del male, non occorrono sagacia né astuzia e nemmeno intelligenza, uno scemo può sempre mandare in pezzi una persona intelligente, e per di piú Muriel era da annoverarsi tra le persone piú intelligenti.
Bastano il malanimo, la malafede, la malignità, la malevolenza, ne posseggono a bizzeffe i piú rozzi e i piú limitati. Ogni tanto avevo la sensazione che Muricl, a un certo punto della sua vita coniugale, avesse deciso di mettere in atto una vendetta che non si sarebbe mai esaurita né saziata, e mi interrogavo sui possibili motivi, sull'imperdonabile mancanza in cui Beatriz Noguera poteva essere incorsa. Ma non la davo per certa. Già allora sapevo che i personaggi piú feroci fanno affidamento sull'incredulità altrui, se ne fanno scudo: sono cosi sproporzionati i loro attacchi che piú d'uno, invece di giudicarli con severità o tentare di placarli o farli smettere, si limiterà a stringersi nelle spalle o a chiedersi quale gravissimo male possa aver arrecato loro l'oggetto di quella ferocia, e finisce per concludere, pur non sapendone nulla, che «qualcosa di assolutamente terribile dev'essere successo, non si spiegherebbe altrimenti tan-to rancore; ci sarà pure una ragione, qualunque essa sia». E il malvagio fa in modo che non si sappia né si scopra né trapeli mai questa «ragione», la misteriosa giustificazione che gli viene accordata e che in buona misura lo protegge e gli salva la faccia.
Javier Marias *** Così ha inizio il male
Bastano il malanimo, la malafede, la malignità, la malevolenza, ne posseggono a bizzeffe i piú rozzi e i piú limitati. Ogni tanto avevo la sensazione che Muricl, a un certo punto della sua vita coniugale, avesse deciso di mettere in atto una vendetta che non si sarebbe mai esaurita né saziata, e mi interrogavo sui possibili motivi, sull'imperdonabile mancanza in cui Beatriz Noguera poteva essere incorsa. Ma non la davo per certa. Già allora sapevo che i personaggi piú feroci fanno affidamento sull'incredulità altrui, se ne fanno scudo: sono cosi sproporzionati i loro attacchi che piú d'uno, invece di giudicarli con severità o tentare di placarli o farli smettere, si limiterà a stringersi nelle spalle o a chiedersi quale gravissimo male possa aver arrecato loro l'oggetto di quella ferocia, e finisce per concludere, pur non sapendone nulla, che «qualcosa di assolutamente terribile dev'essere successo, non si spiegherebbe altrimenti tan-to rancore; ci sarà pure una ragione, qualunque essa sia». E il malvagio fa in modo che non si sappia né si scopra né trapeli mai questa «ragione», la misteriosa giustificazione che gli viene accordata e che in buona misura lo protegge e gli salva la faccia.
Javier Marias *** Così ha inizio il male