domenica 25 ottobre 2015

Sarà dato all'allodola di rientrare nel guscio e volare, più leggera, nel cielo?




Sarà dato all'allodola di rientrare nel guscio e volare, più leggera, nel cielo? Non saranno le catene di oggi più dolorose di quelle di ieri? Emily Dickinson
Giochiamo a "ieri" - Io, la fanciulla a scuola - Tu - e l'eternità - la favola mai raccontata. Il dizionario saziò la mia fame - I logaritmi - vino assai secco - la sete - Eppure non dev'essere proprio così: i sogni colorano il sonno e l'accortezza dei rossi, il mattino, s'insinua e scuote la persiana - La vita era ancora in embrione - Scaldavo il mio guscio - Quando tu sconvolgesti l'ellisse e l'uccello, così, è caduto. Sbiadisce l'immagine delle manette - dicono - agli occhi di chi è da poco libero - Nulla per me di più familiare della libertà - Il sonno - la notte - mio ultimo atto di riconoscenza - La luce che entrava - il mattino - il primo miracolo. Sarà dato all'allodola di rientrare nel guscio e volare, più leggera, nel cielo? Non saranno le catene di oggi più dolorose di quelle di ieri? Sulla pelle di chi, assaporata da poco la libertà, è di nuovo dannato, non sarà più profondo, il peso delle inferriate? Dio dei ceppi Dio dei liberi - Non mi sottrarre la mia libertà. Emily Dickinson


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