E continuai a pensare, mentre gli voltavo le spalle e già si allontanavano da lui per sempre i miei passi e il mio corpo e la mia ombra......E vero che quando ci imprigiona la tela del ragno fantastichiamo senza limiti e insieme ci accontentiamo di qualsiasi briciola, pur di sentire lui ..., di sentire il suo odore, di intravederlo, di immaginarlo, purché stia ancora entro il nostro orizzonte e non sparisca del tutto, purché ancora non si debba vedere da lontano la polvere dei suoi piedi che fuggono».
Javier Marias
il finale del libro
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