lunedì 3 settembre 2018

Vedovanza

Renato Fiorito
Uccidimi ora o possiedimi.
La solitudine è una raspa
che mi leviga il cuore

Vedovanza

 
Come in esilio
vivo un volo senza cielo,
albero capovolto privo di radici.
Vorrei piangere del martirio
che mi viene da te
per questo velo bianco
che mi scuote come un cilicio
e mi condanna
a una castità senza virtù.
Uccidimi ora o possiedimi.
La solitudine è una raspa
che mi leviga il cuore
e lo fa sanguinare.
La tua assenza ha lame
che perforano il ventre
e lentamente mi uccidono.
Ho sbarrato la porta
e non ho più voce per chiamarti,
ma tu non fermarti per gli ostacoli
che ho disseminato lungo la strada.
Non bussare alla porta
né aspettare risposta.
Se ti respingerò non ascoltarmi,
non è mancanza d’amore, è paura.
Pesante è la porta del tempo
che mi tiene prigioniera
e già disegna rughe sulla mia pelle.
Buia è questa stanza senza vita
e profondo è il silenzio.
Se verrai nessuno ti vedrà entrare.
Neppure io.
 
Renato Fiorito

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